Laureato e specializzato in storia dell’arte all’università degli studi della Tuscia. Dopo aver discusso due tesi di laurea su Andrea Pazienza continua lo studio dell’artista realizzando il lavoro di riordino e di digitalizzazione dell’archivio e curandone la mostra “Segni Preliminari”. Cura la rubrica Fumo negli occhi. “Recensioni critiche” di graphic novel. Le recensioni vengono pubblicate su Move magazine sulla pagina Facebook Fumo negli occhi e su Fandangoeditore.it. Direttore artistico di una sezione del Festival Caffeina e assistente alla direzione artistica di Quartieri dell'Arte.

La poetica di Manuele Fior si esprime attraverso una ricerca che non si esaurisce in una singola opera. Dopo il pluripremiato “5000 km al secondo” il tema intimistico-sentimentale, la rappresentazione e l’indagine del delicato e precario equilibrio che sottende l’universo interiore delle persone e delle relazioni, viene ulteriormente elaborato con “L’intervista” di recente pubblicazione per la Coconino press – Fandango. Non si tratta del secondo capitolo di una saga, ma dell’ ulteriore e precipua tappa di un coerente percorso ormai avviato a definire una identità artistica. Una identità che risponde ad una esigenza espressiva perfettamente in risonanza con le dinamiche storiche della nostra società. Classe ’75, Fior è architetto che dopo la laurea parte alla conquista dell’Europa. Il suo viaggio per il mondo, il suo perenne soggiorno all’estero è emblema delle opportunità/precarietà della nostra generazione. Le luci e le ombre della condizione esistenziale che ne consegue sono l’afflato che ispira le sue opere, sono l’aria che si respira al loro interno. Il raccontare e il disegnare diventano apparato stilistico-formale, teatro della messa in opera, veicolo, contenitore di un “discorso artistico” che eccede i limiti del linguaggio. Fior forza l’inerzia del mezzo, ne mette alla prova il raggio d’azione, contribuisce ad arricchirne le possibilità. E se quanto detto dunque non riguarda più solo il fumetto, la narrazione o il segno, allora questi diventano strumenti d’arte. L’artista, immerso nelle dinamiche storiche che rappresenta, che si fa interprete/poeta del suo tempo, non può essere osservatore distaccato, è per tale ragione che il suo stile vira più verso il lirismo poetico che sull’analisi concettuale. Se si tratta di mascherare l’autobiografia, se il futuro prende il posto del presente, se i nasi sono leggermente caricaturati è perché distanziando un poco il “fuoco” riusciamo a raffreddare la pietanza quanto basta per non scottarci.

L' intervista Book Cover L' intervista
Coconino cult
Manuele Fior
Fumetti - Fumetti
Coconino Press
2013
175
http://pjrbfumonegliocchi.tumblr.com/