A metà anni 70, Magnus aveva già praticato ed esaurito l’esperienza con Max Bunker e il fumetto seriale (Kriminal, Satanik e Alan Ford) e inaugurava una nuova fase (d’autore) con “Lo Sconosciuto”, scritto e disegnato da solo. Nel 1983, anno di uscita de “L’uomo che uccise Ernesto “Che” Guevara” è punto di riferimento della vecchia e della nuova generazione che lo considerano un maestro. In queste 72 tavole “lo Sconosciuto” lascia il ruolo di protagonista a “El lugubre” un tossicomane ex medico dell’esercito Boliviano che ebbe un ruolo chiave negli eventi che portarono alla morte del “Che” a La Higuera il 9/10/67. Più filoni narrativi si intrecciano risolvendosi strada facendo uno sull’altro: Il Narcotraffico internazionale di coca boliviana con annessi e connessi, i ricordi e le allucinazioni de El Lugubre, il diario del “Che” degli ultimi mesi di vita durante la campagna boliviana e le vicende del comitato delle casalinghe di siglo XX e dei minatori andini. L’intreccio riesce a dispiegarsi nonostante le molte digressioni le quali rendono verosimile lo sfondo storico, definiscono l’atmosfera del racconto e danno profondità ai personaggi. La storia è il pretesto per raccontare le sorti del mito del “Che” o è il contrario? Lo Sconosciuto, antieroe privo di ideali, mercenario, solitario, dalla morale discutibile, non si presta a divagazioni politiche, ideologiche o a revisioni della storia. Magnus che in modo sottile ed indiretto “ci dice la sua” senza manipolare il suo personaggio ma lo mette in disparte, lasciandogli il colpo di scena finale. L’autore immerge il fumetto in una soluzione fatta di storia, ideali, mito, etica, senza rinunciare al genere e all’avventura. Non è propaganda ne nostalgia, è solo un capolavoro a fumetti.
Fumetti - Fumetti
Edizioni Di
2010
rilegato
109
http://pjrbfumonegliocchi.tumblr.com/