2011 “L’armadillo”. 2012 “Il Polpo”. 2013 “Ogni maledetto lunedì su 2” e “12”. 2014 “Dimentica il mio nome”. Poi il blog, le presentazioni, la sceneggiatura dell’Armadillo, insomma, Calcare lavora sodo, non prende alla leggera quello che sta succedendo. In 4 anni è diventato la colonna della scena. In 4 anni si è messo a nudo, totalmente. Adesso poi definitivamente. Il suo ultimo fumetto è un mattone di 235 tavole che BAO Publishing pubblica in una bella edizione con copertina rigida. “Dimentica il mio nome” racconta di un ragazzo che si chiede se sia diventato uomo. Di una nonna che se ne va. Di una mamma che è una montagna. Di un papà da capire. Di una famiglia che nasconde un mistero. Di Rebibbia che sembra un proscenio inevitabile per qualsivoglia azione e che regna comunque indipendentemente da ciò che vi viene messo in scena. Calcare fruga dentro se stesso e fra le pieghe della sua storia, come ha sempre fatto. Filtra tutto attraverso un acuta intelligenza e un talento cristallino. Il fantasy torna a sostenere l’autobiografia, ne mischia la sincerità con la sua licenza. Il mondo continua ad essere un passo prima o uno dopo l’armadillo. Il ricordo e la ricerca dei fatti genealogici sono già fumetto nelle mani di Calcare che sembra dirci “Oltre me stesso non ho nulla da raccontarvi”. 200 mila copie vendute in 4 anni fanno riflettere su quanto di universale ci sia nella vita di ognuno di noi o perlomeno nei racconti che ne fanno i grandi narratori. Un libro importante che sembra chiudere un ciclo esistenziale e una stagione poetica. Un autore maturo che regala ancora un pezzetto di storia del fumetto.
Fumetti - Fumetti
Bao Publishing
2014
rilegato
235
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