Laureato e specializzato in storia dell’arte all’università degli studi della Tuscia. Dopo aver discusso due tesi di laurea su Andrea Pazienza continua lo studio dell’artista realizzando il lavoro di riordino e di digitalizzazione dell’archivio e curandone la mostra “Segni Preliminari”. Cura la rubrica Fumo negli occhi. “Recensioni critiche” di graphic novel. Le recensioni vengono pubblicate su Move magazine sulla pagina Facebook Fumo negli occhi e su Fandangoeditore.it. Direttore artistico di una sezione del Festival Caffeina e assistente alla direzione artistica di Quartieri dell'Arte.

Maestro indiscusso della scuola argentina e serbatoio infinito d’invenzioni e soluzioni, Alberto Breccia nel 1975 adatta a fumetti un classico della letteratura gotica il cuore rivelatore di E. A. Poe.
Attraverso quest’opera sperimentale regala ai posteri regole di sintassi, certifica nuove possibilità, inaugura filoni poetici che daranno linfa vitale a decine di autori. Si avventura in un percorso basato sulla sintesi, coagula il testo in poche didascalie e in 5 baloon, vincola la grafica in griglie 3×3 o 3×4 trasformando le tavole in moduli ripetibili. Attraverso questo rigido schema il ritmo di lettura si fa subito incalzante. Si affida al bianco e al nero utilizzandoli in modo netto, senza sfumature. L’ambientazione non c’è, solo qualche dettaglio: una maniglia, lembi di lenzuola, qualche asse del pavimento. 7 scene danno corpo alla struttura narrativa, al loro interno un esasperato ripetersi delle immagini trasmette quel senso d’ossessione e di follia che è poi il tema dell’opera. In una climax delirante grazie anche al sapiente utilizzo dello zoom, il ritmo aumenta mentre il tempo si cristallizza nei punti nevralgici della storia. La suspance infetta il succedersi degli eventi con un senso di imminente e inevitabile deflagrazione della ragione.
Non ci sono divagazioni di nessun genere, mai. In questo universo minimale, l’autore trasforma i volti della vittima, del carnefice e dei poliziotti in maschere congelate dentro inquietanti espressioni grottesche. Estrapola l’essenza paranoica del testo di Poe, la restituisce sotto forma di ritmo riuscendo ad enfatizzarne la natura psicodrammatica che come una indomita pulsazione anima tutte le 11 tavole. Breccia riduce ai minimi termini il linguaggio custodendo il segreto del grande capolavoro nella miscela calibrata di pochi elementi.

Il cuore rivelatore Book Cover Il cuore rivelatore
Alberto Breccia
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