Esiste un filone di grande valore nel panorama dei graphic novel con innumerevoli capolavori. Un filone di argomento storico, più specificamente legato alla guerra. “Io Renè Tardi prigioniero di guerra allo Stalag II B” di Jacques Tardi ne è l’ennesimo esempio illustre che conferma una sorta di propensione del medium.
Opera definita da alcuni troppo “verbosa”, inscena in forma dialogica la storia di un soldato francese prigioniero durante la seconda guerra mondiale. Tardi padre ha scritto in tre quaderni le sue memorie: arruolamento, matrimonio nel ’37, la debacle del 40 (la Francia fu invasa in 3 secondi) e la prigionia, 56 mesi di (s)confino in Pomerania. Tardi figlio ne elabora un fumetto appassionante, in cui le tavole (sempre tripartite in bande orizzontali), arricchiscono il testo con contrappunti e controtempi.
Lavoro realizzato dopo che Renè è venuto a mancare, Jacques sente di dover rappresentarsi in abiti adolescenziali e fare da coprotagonista e “spalla scenica” al padre come a onorarne una comprensione tardiva. Emerge una pietas commovente nei siparietti in cui padre e figlio battibeccano o si punzecchiano amorevolmente fra carri armati o filo spinato. Due piani narrativi, la ricostruzione degli eventi e il dialogo di famiglia, abitano lo stesso spazio visivo, una lieve coniugazione del segno e questi coesistono organicamente senza alterazione di ritmo. Si prosegue a passo di marcia come a non volersi troppo soffermare sull’ovvio.
I colori realizzati di Rachel Tardi (figlia e nipote) sono cupi ma sobri, ben accordati. Un percorso nella storia e nelle relazioni famigliari per il maestro francese, realizzato con classe e sicurezza, senza sbavature, con onestà ed equilibrio. Un fumetto crudo ma poetico, denso ma misurato. Una pubblicazione importante che Coconino press propone, giustamente, in una edizione prestigiosa.
Progetto 900
Fumetti - Fumetti
Coconino Press
2013
rilegato
188
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