Francesco Tullio Altan da 40 anni fa Satira a grandissimi livelli. Non ha mai risparmiato nessuno. Mordace, epigrammatico, spietato, acuto, demistificatore, sarcastico, cinico e bonario al contempo. Recentemente Gallucci Editore ha ripubblicato produzioni degli anni 70 che sono oltremodo interessanti alla luce degli aberranti fatti di cronaca nera parigina. Nel 1974, su Linus, la carriera di Altan comincia prendendo di mira le fondamenta giudaico-cristiane della cultura occidentale. Realizza strisce di 3 vignette che puntata dopo puntata mettono a nudo il re che in questo caso è Iddio. Il Suo nome è Trino ed è alle prese con un compito molto impegnativo (La Creazione) commissionatogli da un Dio più grande. L’impianto concettuale è già satira, il nostro è subalterno di un altro Dio, le gag nascono dal loro bislacco rapporto che ripropone molte delle dinamiche che caratterizzano il mondo del lavoro.
Trino è vittima delle ingerenze e dei capricci del suo “padrone”, di conseguenza finisce per essere una sorta di operaio specializzato che spesso deve improvvisare e pasticciare soluzioni assurde. La prospettiva è caustica, ribalta il senso di “immagine e somiglianza”. Trino somiglia a noi, è Demiurgo, ha il compito di creare ma è tutt’altro che onnipotente e deve sempre rendere conto ad un superiore. Il segno di Altan nasce maturo, è già caricaturale, sintetico e deformante. Il suo sguardo perfettamente libero. Dissacra, rovescia, accorcia distanze, svela trucchi con metafore puntuali, mette a nudo il re e chi il re lo veste di misteriosa apoditticità. Non sono tempi facili per chi ha il talento e l’intelligenza di guardare e commentare il mondo con acume e ironia, finiscono per male interpretarti, strumentalizzarti, mitizzarti, svilirti financo ad ucciderti quando sei in vita per poi ucciderti di nuovo quando sei morto. Altan ha 73 anni ed è vivo e vegeto. Vivaddio. Chiunque esso sia, ammesso che sia.
#IosonoAltan.
Universale Gallucci
Gallucci
2009
brossura
271
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