Diploma maturità classica – Laurea in Giurisprudenza in 3 sessioni e mezza – Pratica legale – Pallavolista di successo – Manager bancario e finanziario – Critico musicale dal 1977 – 6 mesi esperienza radio settore rock inglese ed americano – Studi continuativi di criminologia ed antropologia criminale – Lettore instancabile – Amante della letteratura noir e “gialla “ – Spietato con gli insignificanti. Fabio è venuto a mancare nel maggio del 2017. Ma noi abbiamo in archivio molte sue recensioni inedite che abbiamo deciso di pubblicare perché sono davvero parte della storia della critica musicale italiana

Un’impresa titanica, sulla carta e non quella di scrivere una storia enciclopedica della musica rock. Bertoncelli, il nostro migliore anche se discusso e discutibile critico musicale, si occupa solo della parte fino all’inizio dei Settanta (quando lui da anni ritiene sia finita la musica rock che poi questa cosa fa a pugni con le sue preferenze tipo: Costello, XTC, Hitchcock ed altro). La storia la si legge al centro del libro mentre, ai lati, c’è l’indicazione di una serie di libri e dischi consigliati sui vari artisti indicati solo col titolo.
Sibilla si occupa della storia dal punk ai giorni nostri e lo fa discretamente, senza farmi saltar su dalla sedia. Troppi argomenti mancano e troppi sono trattati, per una serie di motivi, velocemente. Tutto il punk californiano importante è praticamente assente o appena citato. Cosa imperdonabile, manca tutta la parte riguardante a partire dal 1994, gente fondamentale per l’evoluzione di taluni settori del rock come Korn, Deftones, Tool, System of a down, ecc; davvero una “svista” imperdonabile. Poche parole su Dinosaur Jr., assenti totalmente Meat Puppets e Buffalo Tom. Non me ne vorrà il buon Riccardo, ma questa gente doveva necessariamente trovare il suo spazio. Belle le pagine iniziali del libro sull’Elvis Presley autista alla ricerca di qualcuno che lo facesse cantare e belle pure quelle sui neri del soul e sulla parte riguardante Beatles e Rolling Stones però, sempre senza la “fiamma”, quella carica indispensabile per chi scrive di questo materiale infiammabile. Al contrario del meraviglioso libro, sempre per la Giunti, scritto da Bertoncelli sull’anno 1967, qui gli artisti vengono citati all’inizio della parte che li riguarda ma poi non sono più seguiti. Troppo poco spazio ai Sonic Youth, una delle 10 bands più importanti di sempre, quasi niente a Willy DeVille, ma insomma , per chi conosce in profondità il rock, come chi scrive, avendolo vissuto in presa diretta, l’opera poteva sicuramente essere fatta meglio anche se non di facile assemblaggio. Un’idea sarebbe potuta essere quella di sviluppare la stessa storia in più volumi (magari quattro o cinque), per poter approfondire le cose che lo meritavano, tuttavia dei se e dei ma ne sono piene le fosse! Comunque spunti, per chi non ne sa molto, se ne trovano a iosa. TRE STELLE.

Storia leggendaria della musica rock Book Cover Storia leggendaria della musica rock
Riccardo Beroncelli con Gianni Sibilla
Saggi musicali
Giunti
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