Si continuano a contrabbandare per grandi libri delle “robette” che possono leggere le signore (secondo lo stereotipo) nullafacenti mentre stanno dalla loro parrucchiera a rendersi, forse, presentabili. Urla la nota di copertina con fascetta gialla: “Un thriller sensazionale”. E vediamolo da vicino questo thriller sensazionale: ambientato in Svezia, a Stoccolma, nel mondo delle modelle, tutta coca e traffici sessuali, con predilezione dell’autrice per la descrizione di certi tipi di rapporti di sesso, troviamo un fotografo, il protagonista confuso che pare uscito da una centrifuga e, date le circostanze, pensa di essere l’autore di un paio di omicidi ed anche di un terzo non andato a segno.La realtà si dimostrerà un’altra ma lasciamo la trama a questo punto. Scritto in modo spezzato, frastagliato, con uno stile da bambinetta alle prime armi, questo sarebbe quanto di meglio offrirebbe la narrativa nordica adesso, in attesa dei soliti noti? Beh, non è un bel vedere. Le relazioni umane sono descritte con una superficialità che è tipica di alcuni dei giovani delle attuali ultime generazioni, quelle degli smartphone, per intenderci. Gelosie, inimicizie, paure di essere scavalcate nelle “serate di gran livello” seppure organizzate da boss quarantenni quasi caricaturali, caratterizzano le fanciulle protagoniste di un mondo che non riescono assolutamente a controllare e che ne fa carne da cannone molto spesso. Si fatica a consumare le lunghissime 350 pagine. Ridateci Simenon, per favore! Ne parleremo presto, spero. Si fatica a dargli due stelline di… commiserazione. Ah, dimenticavo, naturalmente se andate su Internet se ne parla come l’ottava meraviglia del mondo!
Thriller
Longanesi
2017
353