I figli preferiti del Dio del pop. Già, perché se esiste un Dio del pop gli XTC sono i suoi figli preferiti da sempre. Titolari di una botteguccia piena di dolciumi e profumi pop irresistibili. La benemerita ditta Andy Partridge-Colin Moulding, autrice di tutto il materiale degli inglesi, fino alla loro evaporazione, prodotti da quel geniaccio incontenibile di Todd Rundgren che oltre a litigare col produttore, ci regala uno dei tanti loro capolavori: “Skylarking” dalla celestiale copertina. La marca del pop di questo disco è finissima. Lo si comprende ascoltandolo attentamente. Meglio dei Beatles? Secondo me sì. “Summer’s cauldron” è una melodia così cristallina ed elegante da lasciare senza fiato. Composta da Andy e da lui cantata, ha uno sviluppo lessicale e sonoro formidabile e neppure termina che inizia subito “Grass” di Moulding. Agreste, leggermente aspra, quasi fiabesca ma senza sbrodolamenti con tanto di cinguettare di uccellini, finisce sulle note dell’organo di Dave Gregory. “The meeting place” è ancora pop zuccherino ed intelligente, composta da Partridge è fatta di continue variazioni melodiche e cromatiche. Grande il lavoro di rammendo della chitarra e di supporto del basso (Moulding). Galoppata estiva e calda è il terzo capolavoro consecutivo del disco.
“That’s really super supergirl” divertente e riconducibile al loro pop più classico, ha in serbo un “solo” di chitarra elettrica che Andy raramente si concede, pur essendo un chitarrista coi fiocchi. Bella! “Ballet for a rainy day” è beatlesiana fino al midollo. L’influenza storica dei quattro di Liverpool qui è evidente. Cantato dalle parti di John Lennon ma sempre con tanta originalità e personalità. “1000 Umbrellas” è vicina alle cose con gli archi addirittura dei fantastici Gentle Giant, a sancire una continuità che non ti aspetti tra fuoriclasse del rock inglese in anni ed epoche diverse. Brano formidabile dal punto di vista della stesura compositiva. “Season cycle” presenta 3000 variazioni vocali e la voglia del leader di andarsene in giro dappertutto con la scopa in mano a spazzare 30 anni di musica pop inglese. Guardate che non è musica facile, ci vuole un orecchio allenato qui. “Earn enough for us” rumorosa e rock, con i soliti angoli e spigoli è psichedelica e pure “a marcetta”. Pure il sitar ha spazio nell’assemblaggio strumentale. “Big day” è la seconda composizione di Moulding sul disco. Brano orecchiabile e melodico, molto pop, psichedelica nella chitarra di Partridge.
“Another satellite” è stranamente elettronica, costruita su tastiere e percussioni sintetiche; arriva da galassie lontane, spettacolosa addirittura da metà brano in su. Partridge grandissimo ed eccelso compositore ma d’altronde lo si sapeva da sempre! “Mermaid smiled” con tanto di vibrafono in sottofondo, vede le corde della chitarra acustica letteralmente strappate via. Altro capolavoro come la precedente. “The man who sailed around his soul” parte con un sorprendente flauto ed ha ritmi e piano jazzati. E’ l’ultima e decima composizione di Partridge in questo disco. Palla e musica a Moulding per le due gemme conclusive davvero alte, specie la prima. Parlo di “Dying”, capolavoro epico del bassista con tanto di clarinetto basso che dà i brividi. Arpeggiata dall’acustica su toni bassi, è misteriosa. L’apertura vocale e ritmica fa piegare le ginocchia a metà brano. “Sacrificial bonfire” è una festa campagnola di suoni e colori. Colin si arrampica nel canto su note alte. Conto 8-9 capolavori su 14 pezzi complessivi: un’autentica manna da questi fenomeni. Paragonate questo disco alle miserie odierne e riflettete! XTC nella storia per sempre.
Pop
1986