Subito una specifica: questo libro ha vinto il premio “Il mio esordio”, bel biglietto di presentazione per una neo arrivata nel Giallo Italia, la collana specifica della Newton Compton. Poi, ancora, il commissario Calligaris del libro è una donna. La brava autrice, Alessandra Carnevali, è di Orvieto. Dico brava perché la descrizione di Rivorosso Umbro, il paesino in cui si svolgono i fatti, non solo è ben fatta nello scorrere dei personaggi e dei luoghi ma, soprattutto, in quanto il commissario rientra nel suo luogo di origine per “riposarsi ” e stare vicina all’anziana madre, dopo aver girovagato e rischiato seriamente la vita nel corso delle sue indagini, e durante lo scorrere delle pagine, molto speso rammenta i suoi ricordi di studentessa “secchiona” e più brava di tutti, nonché, non essendo stata molto dotata in quel senso, pure il suo infelice sentimento nei confronti del più bello della classe, andato in sposo alla ragazza più corteggiata e ricca. Con suo grande dispiacere, naturalmente. Arriva al commissariato del paesino e subito impone un ordine agli ambienti del medesimo, alquanto trascurato dai component quasi tutti maschili. Poi, improvvisa, arriva la notizia del ritrovamento di un cadavere da parte di un bellimbusto del posto, proprio mentre lo stesso stava intrattenendosi sessualmente con una procace ragazza, all’insaputa del suo coniuge rancoroso per il suo modo, pluriennale di condurre la sua esistenza di scansafatiche. La donna trovata cadavere è un’americana che soggiornava in una comunità molto speciale della zona.
Uccisa con un colpo di pistola alla tempia. Il commissario, come detto, non è una donna affascinante, poco ci manca, nella descrizione, ad immaginarsela come una sorta di Merkel, ed ha pure un carattere brusco, ruvido, abituata com’è a dire sempre quello che pensa. Il rapporto coi suoi subordinati è da comandante ad esecutori e basta. In questo contesto il suo intuito le fa capire che il bandolo della matassa può essere sciolto approfondendo la conoscenza sulla “Rosa e l’Ortica “, quella comunità di cui s’è detto, messa in piedi da un personaggio non immune da cose poche chiare fatte nel passato. Non posso aggiungere altro, altrimenti toglierei il gusto della lettura a chi vorrà acquistare e leggere questo gradevole libro. Comunque, il commissario alla fine ce la farà, tra lo stupore dei suoi coordinati e, udite udite, pure del suo vecchio “amore platonico”, nel frattempo diventato il medico legale del paesino. Insomma, una storia ben confezionata e descritta , anche se in taluni passaggi un pochino scontata e “normale “. Ragione per la quale, pur considerandolo ottimo, sottraggo alla valutazione del libro mezza stellina, per cui TRE STELLE E MEZZA.
Giallo
Newton Compton
2016
256