Ospitiamo con piacere questa interessante recensione di Barbara Maussier, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi. Direttore artistico della sezione giovani Clipmusic del Ravello Festival. Specializzata in strategie della comunicazione, master in comunicazione e organizzazione. Nel 2010, con Hoepli, ha pubblicato il volume “Festival Management e destinazione turistica”.
MAPPA MUNDI. MODELLI DI VITA PER UNA SOCIETÀ SENZA ORIENTAMENTO
Recensione di Barbara Maussier
Il recente libro di Domenico De Masi, nasce dalla constatazione che, nonostante il progresso tecnologico e le numerose scoperte degli ultimi anni, sempre più spesso e in diverse parti del mondo, si avverte un senso di disagio e di infelicità diffusa.
“Girando per il pianeta s’incontra pochissima gente soddisfatta del luogo e del tempo in cui vive. Molti adulti si rammaricano di non risiedere altrove; molti giovani, punti dall’irrequietezza, cambiano continuamente città e Paese […] Ma appena credono di averlo trovato subito si chiedono: «Io che ci faccio qui?» e riprendono il loro cammino di eterni viandanti”.
Secondo il sociologo, professore emerito di Sociologia del Lavoro all’Università La Sapienza di Roma, noto a livello internazionale per le sue ricerche sulla società postindustriale e sul cosiddetto “ozio creativo”, ciò è dovuto al fatto che, per la prima volta, nella storia dell’umanità viviamo in una società priva di un modello di riferimento che possa orientarci nelle sfide dell’esistenza.
Tutte le società sono nate sulla base di un modello precedentemente teorizzato: il medioevo cristiano è nato dopo il Vangelo, i paesi musulmani sono nati dopo il Corano, mentre nell’attuale società ciò non è avvenuto.
La società postindustriale, a differenza di altre che l’hanno preceduta, è nata prima che qualcuno ne teorizzasse il modello di sviluppo.
“l’attuale società postindustriale a differenza di altri macrosistemi che l’hanno preceduta, non è nata in base a un modello preesistente, a un paradigma già elaborato e condiviso: è nata per successioni rapide di idee geniali ma parziali, di tecnologie e protesi sorprendenti ma anche di prodotti superflui, di riti noiosi, di comportamenti insensati, cresciuti uno accanto all’altro prima ancora che qualcuno li mettesse a sistema, teorizzandone, disegnandone, progettandone, proteggendone, indirizzandone l’insieme”.
L’assenza del modello di riferimento ha determinato un senso di disorientamento che si traduce nell’incapacità di tracciare le coordinate del presente e decidere con lucidità gli approdi del futuro. Ciò ha generato un senso di smarrimento al quale è bene porre rimedio, elaborando un nuovo modello di vita capace di indirizzare il progresso verso esiti felici.
L’autore invita quindi gli intellettuali a fare uno sforzo creativo collettivo per individuare i criteri sulla base dei quali elaborare questo nuovo modello.
Mappa mundi (Rizzoli, 2013), con le sue 900 pagine, vuole essere un primo passo in questa direzione.
Questo libro ci guida, quasi fosse un reportage di viaggio, alla scoperta di 15 diversi modelli di vita sociali, culturali e religiosi che gli uomini nel corso della storia hanno sviluppato in ogni parte del mondo. Ci sono l’umanesimo spirituale indiano, la grandezza composta dai cinesi, la finezza del guerriero giapponese e la bellezza della civiltà mediterranea. Viene inoltre analizzato il ruolo delle religioni, il modello liberale, quello capitalista, socialista, comunista e il giovane modello brasiliano. L’autore ne descrive in modo chiaro le caratteristiche essenziali, li mette a confronto e ne ricava gli elementi fecondi che, a sua parere, possono essere una premessa valida per l’elaborazione del nuovo modello.
Per concludere l’autore dimostra, ancora una volta in modo straordinario, come la sociologia possa essere un valido strumento di interpretazione della realtà, utile per progettare un futuro migliore e soddisfare l’umana e legittima aspirazione alla felicità.
Saggi Rizzolo
Sociologia
Rizzoli
2013
878