Diploma maturità classica – Laurea in Giurisprudenza in 3 sessioni e mezza – Pratica legale – Pallavolista di successo – Manager bancario e finanziario – Critico musicale dal 1977 – 6 mesi esperienza radio settore rock inglese ed americano – Studi continuativi di criminologia ed antropologia criminale – Lettore instancabile – Amante della letteratura noir e “gialla “ – Spietato con gli insignificanti. Fabio è venuto a mancare nel maggio del 2017. Ma noi abbiamo in archivio molte sue recensioni inedite che abbiamo deciso di pubblicare perché sono davvero parte della storia della critica musicale italiana

L’ultimo capolavoro nella magnifica discografia, sofferta, degli X T C. Sofferta perché litigi interminabili con la casa di produzione e l’etichetta discografica rallentarono ed interruppero spesso la sequenza artistica. Ma qui loro sono praticamente al massimo. Andy Partridge, il leader, a voce, tastiere e chitarra, Colin Moulding, basso e voce e coautore dei brani, Dave Gregory, tastiere e controcanti. Uscì come doppio lp, poi cd singolo, e rappresenta uno dei più alti ed ispirati vertici della loro produzione ragguardevolissima. I nuovi Beatles? Non solo, ma molto di più. La costruzione dei brani prevede la sovrapposizione continua di idee, suoni e strumenti, le voci sono quanto di più perfetto è uscito storicamente dal pop inglese. “The ballad of Pumpkinhead” è lineare ed irresistibile nella sua melodia, esattamente come la tromba, che non ti aspetti nella strumentazione, rende speciale la musica, rarefatta e dolcissima di ” My bird performs” , tutte e due composizioni di Partridge. Esattamente come il pop strillato da “venditore di giornali” all’angolo di Soho della successiva “Dear Madam Barnum”, che conserva in sé la liricità di pagine letterarie che hanno reso l’Inghilterra una terra irrinunciabile, sia nelle contee, che nei borghi e nelle città. Qui, l’organo di Gregory condisce da par suo un contesto danzabile quasi, elegante e scherzoso, ma in modo colto ed aulico. Un parto di straordinaria Arte. “Humble Daisy” , col solito Dave Mattacks alla batteria, ospite aggiunto, è una melodia, ancora una volta dolcissima di fattura beatlesiana, cantata da Partridge con autentico trasporto, sciorina leccornie ad ogni passaggio, catapulta su di sé l’attenzione pure del più distratto degli ascoltatori. Qualcosa ricorda il gorgheggio leggendario che caratterizza il cantato di Robert Wyatt. Che dire? Semplicemente splendida! Questo quartetto di apertura di disco lascia senza fiato ancora oggi come allora. “The smartest monkeys”, che lavora su echi e riverberi, evolve in un tempo dispari e sghembo, dove la chitarra strappa e lacera, il basso è assolutamente straordinario nel suo solismo ( Moulding), la trama sonora fitta, ma lucidissima. Siderali, spaziali, le aperture di chitarra e tastiere, così come il solo improvviso di Andy alla sei corde. La mano compositiva dell’occhialuto Partridge è felicissima in questo disco. In tutto l’album si estende in 17 selezioni per 63 minuti di suoni irripetibili per il pop. Provare per credere! Sensazionale il finale di brano, articolato su botta e risposta chitarra /basso. Molto cantabile la melodia di “The disappointed”, che riporta alla stringatezza dell’altro loro capolavoro “Drums and wires ” del 1979. Ma quanto è bella questa musica con questi suoni! Potrebbe cantarla e respirarla un fanciullino…… Bello il solo della chitarra. 1/3 del disco è andato e non c’è un solo momento poco meno che splendido. “Hully up on Poppy” è un altro tema particolarissimo, sottolineato da un liquido organo in sottofondo. Più “scomoda ” come composizione nelle sue linee arrmoniche, resta esempio vivo di una capacità compositiva che, dalla loro assenza sul mercato, non è più stata sostituita da alcuno. “Crocodile ” è scherzosa, grintosa e più rock rispetto al resto e resta la cosa più “normale ” del disco. “Rook” sono 3′ e 45″ assai riflessivi e pianistici. Gregory è bravissimo al pianoforte . Il brano pare quasi un minuetto in miniatura di altri tempi. Ricchissimo il tessuto sonoro. “Omnibus” è ancora sottolineata dal piano e dal basso, ottimi. La melodia è tipicamente XTC e non si può che apprezzarla . Di nuovo la tromba sottolinea il dettato sonoro. Suono nervoso, ricco, pastoso, pulsante come non mai. “That Wave” è più criptica nella sua rotolante bellezza. Percussivamente esuberante, con la batteria in primo piano assieme alla voce del leader, ottima, sciorina momenti di musica nuova. ” Then she appeared” è SEMPLICEMENTE STUPENDA . Una canzone d’amore estatica, che fiacca qualsiasi resistenza, dolcissima, UNICA ! L’arpeggio delle chitarre liquido, la voce di Andy, beatlesiana più che mai , un suono che resta a lungo nelle orecchie con la sua magica dolcezza da negozietto di dolciumi d’altri tempi. Da sentire e risentire. ” War Dance ” è, finalmente, il contributo compositivo del bassista Moulding. Incalzante, splendida, con un synth suonato come fosse un clarinetto da Gregory, prende subito Il tempo che sviluppa. Cantata da Moulding, resta uno degli episodi migliori del disco, con un’apertura di mellotron favolosa. Un must! “Wrapped in grey” è pianistica e sofferta. Meditativa, introversa del suo, cantata benissimo da Partridge, è solenne, quasi aulica. Ma la melodia, e che melodia, prende subito il sopravvento. Altra scheggia di bellezza inusitata. “The ugly underneath” ha un attacco che fa piegare le gambe! In controtempo vistosissimo, ha un’andatura assolutamente personale ed inusitata. Suonano benissimo e l’apertura alle tastiere è magica e fatata. Fatico a descrivere la bellezza di questo pezzo incredibile! Loro stessi si sono superati, per davvero. Procuratevi questo disco, se non lo avete ancora, mi ringrazierete. Capolavoro unico. Chiuso da un organo da Westmister Abbey, non scherzo. “Bungalow” , di/e cantata da Moulding, è solenne e regale. Molto pianistica, con l’organo in sottofondo, pare una scheggia di romanticismo di due secoli fa. Chiusura di Partridge con ” Books are burning ” , andatura sagomata, caratterizzata da basso ed organo, un brano sognante e lirico, tanto per cambiare. Molto bella come melodia e linearità. Congedo alla grande di un capolavoro assoluto del pop di ogni tempo. Con “Skylarking”, “Drums and wires ” ed ” English Settlement ” costituisce il quartetto di capolavori degli XTC che ogni appassionato di musica deve possedere (letteralmente !)

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1992