Dai, questo album sicuro è del 1985, più o meno del periodo dei Coil.
1-9-7-9.
Steven Stapleton e gli altri 3 folli inaugurano nel modo più pittoresco il progetto Nurse With Wound. Siamo alla fine degli anni Settanta, proprio quando si pensa che la musica sia destinata a dirigersi su un territorio facile, lineare, senza più prolisse suite o astratti concept album. Chi vedeva tutto “funky dance e synth” si sbagliava di grosso.
L’elettronica è il mondo nel quale si attingono maggiormente idee così’ altissime da caratterizzare l’avanguardia di tutti gli anni Ottanta e Novanta.
L’esordio dal titolo chilometrico, “Chance Meeting on a Dissecting Table of a Sewing Machine and an Umbrella“, è considerato uno dei capostipiti dell’era industrial/experimental, genere che almeno negli ultimi dieci anni non viene più coltivato purtroppo.
Ci affidiamo dunque ancora al passato, ma senza esserne eccessivamente seccati o stufi. Album strutturato in un modo così perfetto da riservare ogni volta emozioni diverse. Sono soprattutto le differenti sfumature che si scorgono, arricchendo magicamente la mente e l’anima.
Non si è più quelli del giorno prima dopo aver ascoltato i Current 93, i Coil o i Nurse..
Si suona senza limiti, senza costrizioni o recinti paradossali. La musica è un’arte libera, senza affaristi che plasmano brani e minutaggi. Qui si è in un campo desolato, con ampissime vedute e nessuna forma di controllo. Usare tutto ciò che si può immaginare per emettere suoni, note e frequenze.
Soltanto i primi due album dei Cluster riuscirono ad offrire un panorama così svincolato ed anarchico. “Two Mock Projections” spara chitarre e rumorismi che offrono un piatto interessante già dai primi secondi. Una serenata acida dove non si riesce a carpirne l’essenza, il punto d’arrivo, rimanendo impassibili davanti a questo marasma sonoro.
Fischi assordanti, caos e musica concreta si fondono nella successiva “The Six Buttons Of Sex Appeal“. Una vera tortura di chitarre e synth senza paragoni. In una stanza vuota, con pareti bianche dove sprofondare con lo sguardo, giungono repentine urla disperate. L’impensabile compito del sax nel free jazz, qui viene esplicato da chitarre e synth. Suoni saturi, cacofonici a tratti, capaci di creare dipendenza, sono il vero punto forte del combo. Infatti non si riesce più a farne a meno di ritornare in questo habitat.
Dialoghi di un altro emisfero approdano in una dimensione strampalata. Va tutto bene, questa è la realtà.
“Blank Capsules Of Embroidered Cellophane” è il primo capolavoro del giovane Stapleton. Nel collage dadaista si intromette perfino una voce di ragazza recintante versi in francese, mentre piano e sferragliamenti cingolanti fanno la loro parte. Troviamo nel resto del brano digressioni nervose, camaleontiche, dove si riesce a trovare sia caos che quiete. Infine, i giochi alla chitarra, così sconvolti da far invidia alle stralunate jam della West Coast, chiudono trionfanti l’opera .
I Nurse With Wound non si sono fermati di certo qui. Altre composizioni assurde da segnalare sono il morboso ambient electro di “Dada”, il collage di voci e piano di “Futurismo”, i minimalismi oscuri di “Ostranenie” e “Umbrella Link”, fino all’ambient krauto di “Spiral Insana” e l’industrial (forse un po’ troppo standard, visto che si tratta di un lavoro degli anni Novanta) di “Cold”.
Rock sperimentale
1979