Nicola Manicardi – Non so
Nicola Manicardi dichiara di non sapere, quindi, annuncia al mondo che attraversa il giorno con lo spirito di un ricercatore che ha il dovere di dubitare. E quando scopre qualcosa lo appunta sul suo taccuino, dopodiché rilegge ciò che ha scritto e afferma resto sempre sconfitto da ciò che scrivo.
Ha ragione Pier Damiano Ori, autore della prefazione di questa raccolta, Manicardi scrive tutti i giorni, è un diarista; ciò vuol dire che il suo pensiero, il collegamento che ha con la realtà e con se stesso, passa per la traduzione in versi, costantemente. E aggiungo io, la poesia di questo autore è una strana creatura. I suoi versi catturano la realtà, la elaborano nella fabbrica del disgusto, la gettano in balia del mondo svestita e purificata… ha il sapore dell’autenticità, di ciò che è e alla quale non è concesso non essere.
Scrivo cercando di raccontare il giorno/e finisco per esserne mangiato.
Così Manicardi si tuffa nella mondanità, che distrugge e crea a suo piacimento. E lui, poeta modenese in balia dell’angoscia e del desiderio di sopravvivere non sa se è tempo di dichiararsi davvero sconfitto. Infatti, la speranza è più forte di ogni cosa e sta nel verso, nell’incessante bisogno di appuntare ciò che lui vede, tocca e sente… nel sentire risiede la percezione assoluta, giacché il sentire è il senso dell’anima.
Ho paura dei poeti/tutti intenti ad essere poeti/alla ricerca del ricercato/sempre oltre la luna./Pestando merda/invocano l’aulico/e se provi a dire che la merda è merda/creano un aforisma./Ho paura dei poeti/quando il credo sovrasta il respiro/quando il concreto/diventa cretino/e se la menano col destino.
Il non-poeta Manicardi si fa spettatore, sanguisuga della realtà. Chi costruisce la sua casa nel regno dell’utopia, può solo attendere la fine dei tempi; la quotidianità invece svela la realtà per ciò che è, nient’altro può sostituirla; essa è produzione dell’uomo.
… solo resto calmo/su un disegno di un bambino/perché lui non ha colpa/e noi/la colpa dei suoi disegni.
Così Manicardi, poeta che non sa, ci trascina tra i suoi versi lucidi e disperati. Difficile non essere d’accordo con lui, anche se non è in cerca della ragione. D’altronde, ogni poeta sa che il profumo del consenso nuoce più del disprezzo… ti fa credere che la parola salverà il mondo.
I Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore
2018
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