Quello che c'è da sapere su questo artista lo potete trovare su http://medensky.blogspot.com/

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Abissi

certi momenti brevi e densi

il luccichio di una moneta che chiama

la voglia di prenderla

di averla

che sfida e chiede le mani nel buio

quel buio che abbiamo tutti e che sappiamo bene solo noi

abissi pensieri

sogni lenti

giudizi incastrati

dentro tentacoli di genitori

nascosti da sabbie invisibili

dolori segreti

o gli occhi elettrici dell’ambizione

che nuotano disperati e chiedono di scendere come fosse salire

la Pazienza

è un abisso

dove l’ancora non arriva più

i discorsi profondi caduti in fondo alle liste di carta

persi dentro notti di anni e amici fa

più giù di un ippocampo che non saluta più

scomodi

freddi

come certi montaggi

ormai lenti

certe scene

certi film

certe ex

che sono abissi

di nulla lontano

quello che rimane di certi amori

o certe periferie che avevi abitato

quartieri e canzoni

certi autunni

certi fascisti e certi comunisti oggi

gli amici che hanno capito tutto col culo dei padri

tutti abissi sbiaditi

i valori dei tuoi

dei tuoi nonni

in cambio di tonni sbronzi

e bronzi finti

e scarpe da ginnastica

scacchi russi arrugginiti

pesci elettrici e caviale

lontani laggiù

con le partite a Risiko

e i professori che sapevano spiegare Pirandello

che mandano su bolle di passato

in certi discorsi densi di etica e dadi naufragati nell’abisso

Le borse delle donne

abissi infiniti

gli accendini scomparsi

le lavatrici che gridano imbavagliate di notte

certe porte

certe camerette

quando le dita umide possono lasciar gridare tutto il buio

che si tiene per se

dentro la testa che fa scoppiare il corpo

in quel pozzo di luna

dove stanno i buchi neri

quando tutti

diventiamo abissi

la lentezza di certi pesci

la liquirizia in bocca

le sette di sera quando sei stanco

i discorsi dei tassisti

abissi infiniti di solitudine molesta

i vaffanculo non detti

e quelli con gli occhi

i giorni e gli anni

che ci specchiano come certe curve sfatte di notte per le strade di Amalfi

certi occhi neri

zitti e soli

certi laghi calmi

fermi e profondi

il calore nelle grida di un gatto rinchiuso

i locali vuoti

certi cantautori

sono abissi

tutti gli abissi che guardo e galleggio

con la cannuccia

infilata nel petrolio di una notte nera

ma non bevo

perché ho dato

monete e sangue

troppe

a tutti i pirati che ho incontrato

eccovi la mappa

sono in fila laggiù

tutte le pietre che brillano passato

fatevi tentare

prendete un bel respiro

lungo più di mezza vita

oro rosa e perle blu

vestitevi di piombo

lasciate qui il futuro

e la luna per vedere chi eravate

oggi rimango a guardare

come un alba che non vuole pescare

dondolo

galleggio

e vi guardo

solo ogni tanto

dall’alto

da qui.

M.Medensky

L’illustrazione di copertina è di Sisto

Abissi
M. Medensky con illustrazione di Sisto
Poesia
2018