Benvenuti nel mondo di Antimo, lo scrittore che sculaccia le parole
La parola va assassinata, il pensiero deve essere assolutamente depensato e lo scrittore deve scomparire mentre scrive.
Questi sono i propositi di Antimo Ceparano e de L’assassino della parola ovvero dal frate a Gennaro Lastano, (L’Argolibro editore, pagine 113, euro 12, www.largolibro.blogspot.it) un libro che dall’autore è definito quasi un romanzo.
Una scrittura difficile e appassionante, come scrive Francesco Sicilia nella prefazione, che inchioda il lettore alle pagine e lo conduce in labirinti senza via d’uscita.
Quasi un romanzo, ma sicuramente un flusso di coscienza in cui l’autore non ha intenzione soltanto di raccontare. Le pagine di Ceparano sono piene di provocazioni e paradossi. Lo scrittore è solo di fronte alla realtà dei giorni manomessi che si vivono nel naufragio del presente.
La parola si schianta nelle narrazioni e le deflagrazioni nella trama sono infinite.
Non cercate di venire a capo di qualcosa nelle pagine di questo libro insolito che racconta tutto per non raccontare niente.
Armatevi di pazienza e non cercate di capire. Immergetevi nella lettura e lasciatevi guidare dall’irriverenza di questo scrittore urticante che insegue la parola e da essa si fa inseguire.
La parola deve diventare carne, questa è la scommessa di Antimo Ceprano e del suo libro.
La sua scrittura sanguina, le sue provocazioni letterarie e colte lacerano le pagine.
È tempo di ridare dignità alla parola. Per fare ciò non bisogna temere di infrangere le convenzioni della lingua.
Antonio Ceparano in questo è molto bravo. Lo scrittore non ha paura di sculacciare le parole e, mischiando il paradosso con l’ovvietà del romanzo, si inventa una cifra ironica per molestare con il disincanto questa nostra decadenza tanto social che ha assassinato definitivamente le parole e la nostra coscienza.
«Leggiamo con attenzione – scrive Francesco Sicilia nella prefazione – quest’opera di Antimo Ceparano: l’eterna lotta tra la Parola, il Logos, in contrapposizione alla Fonè, il rumore che cancella il dialogo (oggi più che mai), ci apparirà molto chiara, evidente».
Ceparano ha scritto questo libro rispettando la logica dello scrittore che non prostituisce la propria arte al dio metallico e cartaceo, essendo allergico da sempre all’adorazione e all’asservimento.
Questo a noi piace molto e il suo libro originale e unico, in questo panorama letterario asfittico e conformista, è un vero e proprio atto di resistenza e di amore nei confronti della Parola.
Per info e ordini largolibro@gmail.com
e questo il blog dell’editore L’ArgoLibro
Letteratura
L'Argolibro Editore
2018
113