Sotirios e la lotta quotidiana di un grande poeta
Sotirios Pastakas è una delle voci poetiche più alte della Grecia contemporanea. Grazie all’interessamento della Casa della poesia di Baronissi, è disponibile nella nostra lingua Corpo a Corpo (per i tipi di Multimedia edizioni, http://www.casadellapoesia.org/e-store/multimedia-edizioni/corpo-a-corpo-sotirios-pastakas ) un’ antologia esaustiva del suo lavoro poetico che va dal 1986 e arriva praticamente ai giorni nostri.
La sua poesia è ciglio di scavo e ha uno sguardo intenso di fisicità: ogni verso è nelle cose del quotidiano, ogni poesia racconta con semplicità e essenzialità la vita difficile di tutti giorni.
Una straordinaria voce che con versi scarni e tantissima ironia squadra e squarta la realtà senza preoccuparsi dei giudizi degli ipocriti e dei benpensanti.
Abbiamo davanti un poeta immanente dell’esperienza umana che scrive ciò che vede e che partecipa con la sua poesia al coro dell’umanità che ha dismesso l’abito della felicità.
I suoi versi raccontano l’esistenza di un poeta che lotta corpo a corpo con la vita e che, soprattutto quando parla della sua terra, non rinuncia a essere esplicito e spiazzante nel formulare attraverso la poesia azzardi destinati a scuotere le coscienze dei lettori.
Quella di Sotirios Pastakas è una poesia che dialoga sempre con un’ironia irriverente. La sua lingua non si sottrae mai all’esplicita chiarezza del suo dire e affonda come un pugnale nelle ferite già squartate del corpo, dell’anima e soprattutto della coscienza che ha smesso di essere sveglia.
I versi di Sotirios nascono dal gelo e dalle macerie delle certezze e di questo sfacelo ha il coraggio di nominare ogni cosa.
La sua poesia è nuda e soprattutto con grande onestà intellettuale non si nasconde mai dietro le parole che l’uomo e il poeta non hanno paura di scagliare come dardi sulla pagina.
«Il poeta ha il compito di prendere sotto braccio la lingua e farla avanzare di mezzo passo. Per tutto il resto hanno il compito di rispondere e trovare soluzioni, la politica, la scienza e la tecnologia».
Questo afferma Sotirios per dirci prima di tutto che la poesia non salva la vita, non costituisce un rifugio, ma è la realtà che deve mettere ognuno di fronte al bisogno della lotta.
«Ma devo sbrigarmi /a scrivere quel che c’è da scrivere finché ho tempo, / prima che si spenga l’ultima luce / che mi tiene sveglio».
Sotirios, uomo e poeta, è quotidianamente impegnato in questo Corpo a corpo con la vita senza preoccuparsi di essere sconfitto. Quello che conta è che nella sua poesia prevalga sempre la schiettezza del dire nudo e che ogni suo verso stia sempre dalla parte della storia delle vittime, dalla parte dell’uomo in difesa degli ideali di libertà e uguaglianza e contro ogni tipo di ingiustizia e sopruso.
«La poesia è sempre / il ko finale / dell’afasia, del lutto / della mancanza di volontà del destino / ha il naso rotto / di Paul Polansky. /Tutti i poeti sono pugili /anche se nono inetti / nella vita quotidiana».
Questi alcuni versi della magnifica poesia Sarajevo che chiude il libro di Sotirios Pastakas, un grande poeta che sottrae all’oscurità una parola e la graffia non rinunciando mai alla lotta in un corpo a corpo che ha sempre a che fare con la rivolta.
Poesia
Multimedia Edizioni
2016
160