A lezione da Nonna Volpe. La natura insegna
Le volpi, da sempre associate nel nostro immaginario antropomorfo come animali astuti, sono in questa fiaba dei veri maestri di vita. Come lo è tutta la natura. Anche in questo delizioso racconto l’autore Thornton Waldo Burgess mette al centro del suo narrare animali, boschi, fiumi. Come molti altri americani, Burgess aveva per la natura una vera e propria “ossessione amorosa” al punto da farne la pressoché unica protagonista dei suoi libri. Nato nel 1874 nella cittadina di Sandwich in Massachusetts il giovane Burgess fu allevatore di mucche, raccoglitore di bacche e venditore di caramelle. Dopo la laurea frequentò per qualche tempo un business college a Boston lasciandolo dopo solo qualche mese per seguire la sua passione: la scrittura.
E anche in questo delizioso racconto A lezione da Nonna Volpe, da poco mandato in libreria dall’editore viterbese Sette Città, Burgess ci dimostra, ancora una volta, la sua abilità a conciliare la legge della natura, con la sua spesso cruda realtà, con la fantasia. A lezione da Nonna Volpe, tradotto e adattato da Alessio Tosoni e illustrato da Marisa Ceccarelli sembra seguire quella che lo stesso Burgess definì “la ricetta per le storie dedicate ai ragazzi […] Ingredienti: un fatto, una discreta dose di fantasia e realtà, una morale, un bel po’ di azione, avventura e dialogo vivace, umorismo, pathos quanto basta.”
E qui, in un paesaggio nord americano, tra Madre Natura, Foresta Verde, Stagno che Sorride, il Signor Sole e una serie di animali dai nomi buffi (che ne richiamano comunque la dizione corretta) seguiamo le avventure di Nonna Volpe e lo scapestrato, giovane nipote Rosso Volpe. E impariamo la vita. E lo facciamo grazie alla capacità di Burgess di non umanizzare mai i suoi personaggi che, seppure portatori di parola e di pensieri, vengono sempre tratteggiati nella loro autentica natura di animali selvaggi.
In compagnia di queste creature impariamo non solo quanto possa essere difficile e crudele la vita e la lotta per la sopravvivenza (perché di questo si tratta) ma anche di quanto Madre Natura segua regole che profumano di profonda saggezza. Insegnando il delicato equilibrio tra fiducia e sana diffidenza, soprattutto diffidenza rispetto alla certezza di sapere.
In questo modo Rosso Volpe, attraverso l’esempio di Nonna Volpe, impara che bisogna saper coltivare la pazienza, bisogna saper osservare, rispettare, e prendere esempio dagli errori. Consapevoli di muoversi in un ambiente che sa essere ostile ma che può dare tutto ciò di cui c’è bisogno. Sapendo però che le regole valgono per tutti, che nessuno è migliore dell’altro e che un po’ di cibo e un posto caldo in cui vivere sono ciò a cui tutti gli animali aspirano, tutti a pieno diritto.
Questo racconto, come altri di Burgess, sottolinea come non serva mettersi su un piedistallo per insegnare ma sia molto più efficace mettersi a fianco di chi sta imparando. È quello che fa Nonna Volpe usando pazienza e severità, quando serve, per aiutare Rosso Volpe con la sua giovanile irruenza e, talvolta, giovanile presunzione.
È davvero un racconto pieno di grazia, in cui i piccoli lettori (ma non solo) possono imparare qualcosa sulla vita, sia la loro sia quella dei nostri vicini a quattro zampe o a due ali. Perché, come disse lo stesso Burgess: “La gentilezza d’animo e la pietà non possono essere inculcate dall’esterno, ma devono sgorgare da dentro. In ogni bambino, però, è presente un innato senso della giustizia e anche molto forte. Basta ridestare il suo interesse nei confronti del vivere quotidiano di queste creature più piccole e contemporaneamente si risveglia il senso della giustizia: il bambino diventa immediatamente loro amico e paladino.”
Un racconto consigliato a grandi e piccoli, magari da leggere insieme
Racconto per bambini
Sette Città
2018
131