Nietzsche, l’inattuale che nasce postumo
Gianluca Conte è un intellettuale salentino e si occupa di letteratura, poesia e soprattutto di questioni filosofiche. Insegna filosofia e storia nei licei e ha appena pubblicato un saggio interessante su Nietzsche e la critica alla modernità con l’ambizione di avvicinare il vasto pubblico dei lettori non specializzati al pensiero del grande filosofo.
Operazione riuscita. Nietzsche. Contro la modernità ( Catartica edizioni, pagine 70, 12 euro) è un libro che contribuisce alla conoscenza del filosofo di Röcken.
Conte, senza funambolismi e con una scrittura chiara e decisa, entra in maniera diretta nella questione filosofica della critica alla modernità di Nietzsche partendo prima di tutto dalla sua condizione di essere inattuale rispetto al proprio tempo.
La crisi dell’Occidente trova nel filosofo un attento osservatore e critico severo. L’autore prende in considerazione l’inattualità del pensatore tedesco e nell’ attraversare la sua posizione critica nei confronti della modernità mette in evidenza l’interrogarsi del filosofo sull’origine della modernità stessa.
«La critica di Nietzsche alla modernità – scrive Gianluca Conte – si muove su diversi piani; sostanzialmente, sarebbe pacifico affermare che viaggia su tre assi: filosofico – religioso, sociale e industriale».
Il filosofo come essere dotato di coscienza – nelle sue Scorribande di un inattuale – muove le sue critiche feroci a quella morale degli schiavi che caratterizza l’atteggiamento anti-vitalistico della decadenza.
L’inattuale si scaglia contro l’istinto del gregge, demolisce il cristianesimo e il pensiero di Rousseau, si schiera contro l’esistenza di una morale universale, affermando che il mondo moderno non può più essere letto e interpretato con le categorie hegeliane, né con quelle positivistiche.
Nietzsche capovolge tutti i principi e nella sua radicale critica alla modernità condanna i valori massificati del proprio tempo: si dichiara nemico non solo della società intesa come insieme di individui, ma anche del modello antropologico dell’homo faber, quella particolare tipologia di uomo, esaltata all’ennesima potenza nell’età moderna, per il quale non è più importante ciò che un individuo è, ma ciò che egli fa.
Gianluca Conte nel tirare le conclusioni si sofferma anche sul legame imprescindibile che sussiste tra la critica alla modernità di Nietzsche e il suo disagio con la propria contemporaneità.
«D’altronde l’inattualità di Nietzsche, non poteva non trovare un riscontro e un corroborante nella “rivolta” contro il proprio tempo: risulta chiara, nell’opera del filosofo tedesco, la sua insofferenza verso la quasi totalità del contemporaneo – società, politica ,usi, costumi, cultura. Ma l’inattualità del nostro, il suo essere “fuori dal tempo”, è legata soprattutto – a sottolinearlo è lo stesso Nietzsche- all’inacessibilità delle sue idee per i suoi contemporanei, alla loro incapacità di recepirle, in altri termini, al non essere ancora pronti per idee così innovative e originali».
Nietzsche. Contro la modernità è un libro che fa deflagrare la dinamite del pensiero del filosofo. Un grande inattuale che è stato profeta di questi nostri tempi di sciagura.
Quando le epoche sono torbide bisogna leggere gli inattuali, così scrive Emil Cioran.
Grazie a Gianluca Conte per queste belle pagine. Ci sono uomini che nascono postumi. Nietzsche è uno di questi, oggi è venuto il suo tempo.
Filosofia
Catartica Edizioni
2018
72