Riceviamo e volentieri pubblichiamo lo stralcio della locandina relativa all’incontro che si terrà il 15 novembre a Milano nell’ambito dell’iniziativa BookCity. Per il link potete cliccare qui

Processo Eichmann

La mattina dell’11 aprile 1961, nella Beit Haam (Casa del Popolo di Gerusalemme) inizia il lungo processo all’imputato Adolf Eichmann, considerato tra i maggiori responsabili dello sterminio degli Ebrei. A celebrare il processo tre giudici: Moshe Landau, della Suprema Corte di Giustizia d’Israele, e i giudici a latere Benjamin Halevi e Yitzhak Raveh. Il dibattimento durerà 121 udienze in cui verranno
ascoltati circa 111 testimoni oculari.
Il “Processo dei Testimoni” segnerà l’inizio della “concettualizzazione della Shoah” anche per la stessa opinione pubblica ebraica. Trasmesso quotidianamente per radio in Israele, fu oggetto di una vera e autentica produzione televisiva con diverse telecamere nascoste al pubblico, e con interventi di montaggio
del girato: il primo vero processo mediatico dei tempi moderni.
Dopo la guerra, l’imputato Eichmann, evitando le maglie della giustizia, era riuscito a fuggire in Argentina dove, individuato dai servizi segreti israeliani, fu rapito, drogato e condotto con un escamotage in Israele. Il processo quindi che sollevò molti motivi di perplessità: il rapimento dell’imputato, la considerazione
che i fatti incriminati s’erano svolti in un altro paese quando, per giunta, lo Stato d’Israele non era nemmeno nato, l’imparzialità della Corte, e altre considerazioni in punta di diritto, che furono invocate dalla difesa del dott. Servatius, e che furono tutte respinte dalla Corte.

Livio Crescenzi ha tradotto integralmente gli atti del processo (più di 12.000 pagine), curando per la Casa editrice Mattioli 1885 la pubblicazione di quattro volumi, di carattere antologico data la mole del materiale originario: “Cinquanta chili d’oro”, dedicato al capitolo italiano del processo; “Un fiore mi chiama”, dedicato al capitolo processuale relativo ai bambini e, in genere, all’infanzia; “Posso stare in piedi” dedicato alle 22 posizioni femminili; e infine “Imputato Eichmann”, dedicato agli interrogatori e ai controinterrogatori dell’Imputato.

Qui trovate la locandina integrale
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