Perle ai porci, ossia gli studenti italiani oggi
di Francesca Spagnolo
Esilarante, sconcertante e deludente, è questo il panorama scolastico italiano ritratto da Gianmarco Perboni, pseudonimo di un insegnate di lingua tedesca e inglese attivo nella scuola pubblica italiana e autore di “Perle ai porci”.
Lo scrittore, con un linguaggio mordace e alle volte scurrile, ci mostra cosa voglia dire oggigiorno insegnare nella scuola italiana e qual è il pubblico che un docente, una volta entrato in aula, si troverà davanti.
Il professor Perboni, servendosi di una sorta di diario tenuto periodicamente, ci racconta il suo anno scolastico (2008/2009) trascorso in qualità di insegnante di lingua e letteratura inglese presso l’istituto tecnico De Bernardi nel corso C: a detta della preside la classe peggiore di tutta la scuola.
Attraverso una serie di aneddoti ci farà entrare con lui all’interno della scuola e ci presenterà non solo gli studenti, o meglio gli asini-studenti, ma anche i colleghi, il preside e le varie (pessime) riforme che la scuola ha avuto del corso degli anni: si avrà come l’impressione di affacciarsi da una finestra segreta all’interno di quell’istituto superiore del quale Perboni ci descrive nei minimi dettagli le situazioni più esilaranti.
È un libro geniale, alla portata di tutti, perché ognuno di noi almeno una volta nella vita ha avuto a che fare con la scuola italiana e leggendolo si potrà immedesimare nella triste, seppur comica, realtà descritta dall’autore, la quale è una prerogativa tutta italiana. L’insegnante-carogna, come egli stesso si definisce, racconta cosa realmente succeda all’interno delle classi, mostrando con rammarico e rassegnazione quanto gli studenti siano poco interessati allo studio e all’istruzione e quanto invece per loro sarebbe strepitoso poter partecipare ad Amici di Maria De Filippi. Superficialità e banalità sono le parole d’ordine che descrivono gli studenti italiani, interessati solo ed esclusivamente ai vestiti griffati, all’ultimo modello di cellulare uscito e al gossip di basso lignaggio. Il quadro scolastico descritto evidenzia tutta la decadenza e lo squallore che contraddistingue la nazione, così il campo della scuola, che dovrebbe eccellere formando le menti migliori, nella realtà dei fatti, funge da parcheggio per nullafacenti e asini.
Unici amici del Perboni sono i secchioni, sempre pronti e attenti, volenterosi di apprendere e dediti alla lodevole causa dell’istruzione; gli altri componenti della classe invece sono tacciati di “asineria” o di “ciuccaggine”, senza sconti per nessuno.
L’abilità dello scrittore consiste nel riuscire a mostrare una realtà avvilente attraverso la scrittura di pagine goliardiche che faranno divertire il lettore ma, al tempo stesso, lo indurranno, o dovrebbero indurlo, a riflettere su quanto errata sia la strada che oggigiorno l’istruzione ha intrapreso.
Un libro che divorerete avidamente, che vi farà scompisciare dalle risate ma che al tempo stesso vi farà porre delle domande intelligenti.
Per chi invece ha intenzione di intraprendere l’ardua, e poco gratificante, carriera dell’insegnate, si tratta di un prontuario indispensabile, un “manualetto” la cui lettura è d’obbligo prima di entrare in classe in veste da docente, un’opera sapiente che va letta tutta d’un fiato dall’aspirante professore.
BUR
Saggistica, diario
Rizzoli
2010
213