La poesia è un’anarchica indecenza
Antimo Ceparano è uno scrittore che alle parole chiede uno sforzo estremo. Quando intinge la penna nel labirinto della vita, egli non si vergogna di suscitare lo scandalo e di spiazzare con i suoi concetti liberi e controcorrente.
Basta prendere in mano L’anarchica indecenza (un titolo forte e coraggioso pubblicato da L’ArgoLibro editore, per info: largolibro@gmail.com), l’ultima raccolta di versi dello scrittore napoletano, per rendersi conto di tutta la sua disorientante forza creativa.
Antimo è poeta a tutto tondo. Senza peli sulla lingua, e con dire che osa, affonda le parole nella carne viva dell’esistenza.
Per lui la poesia è appunto un’anarchica indecenza, ma è soprattutto un fare i conti spietati con un divenire sempre in movimento, un denunciare aperto e schietto tutte le sbavature di un vivere in cui si è smarito il senso dell’umano.
«Schietta, non contaminata, diretta, dissonante è la parola che cade sul foglio e indica ciò che è contrario a certa logica, contraddittorio o che genera addirittura un voluto senso di ridicolo, che ispira vivo disgusto come il fetore che si solleva senza rispetto. Viscerale». Così descrive la poesia di Antimo Ceparano Milena Esposito nella bellissima prefazione.
La vera poesia deve farci sentire il freddo addosso, scrive Emil Cioran. Ceparano è un poeta maledetto dei nostri giorni che non ha nessuna paura di testimoniare lo scandalo.
In ogni verso di questa raccolta il poeta si rivolge all’uomo (un intruglio di sangue da bere in silenzio) che è il suo simile e lo invita a schierarsi contro tutto questo disfacimento da cui non si vede ritorno.
Antimo Ceparano è lucido sulle macerie e la sua poesia è un’anarchica indecenza che combatte contro l’eternità dei demoni che ci sovrastano e ognuno di noi si porta dentro.
«Perché amo queste memorie ferite / Quando gli uomini / Sono nel cerchio/ E non trovano altra via / Che girare sul dolore».
L’anarchica indecenza è il libro di un poeta vero che sente addosso le sorti del mondo, di un uomo che si schiera e decide da che parte stare.
Antimo Ceparano è un poeta in perenne stato di vigilanza (un uomo di coscienza). Un poeta che scrive per disturbare e per svegliare perché ha la consapevolezza che è giunta l’ora di suonare l’allarme e demolire gli idoli e le maschere.
La sua anarchica indecenza è anche la nostra. Insieme a lui sposiamo con tutta la nostra umana e umile imperfezione le parole di una poesia che sanguina.
Poesia
L'Argolibro Editore
2019
138