Il ciliegio innamorato
Di Isabella Mariucci
C’era una volta in un tempo lontano da qui e in un paese ancor più lontano, un giovane albero di ciliegie.
Il ciliegio se ne stava solitario sulla cima di un monte altissimo, era amico del vento e dei corvi che si nutrivano dei suoi frutti e del suo profumo.
Ogni sera il vento per ringraziarlo portava fin lassù una dolce ninnananna e il ciliegio si lasciava cullare facendo danzare i suoi rami.
Un giorno un vecchio corvo gli rivelò che la ninnananna del vento era il canto di una giovane donna che abitava nel villaggio ai piedi del monte.
La donna, disse il corvo, era bellissima e con la sua voce incantava tutti gli uomini, ogni giovane del villaggio bramava di essere il suo sposo e questo provocava invidie e litigi.
La donna per evitare tutto questo era costretta a cantare segretamente quando tutti dormivano, con la luce delle stelle infatti, tutte le sere, si allontanava dal villaggio e seduta sulle rocce vicino al lago intonava il suo canto.
Il Ciliegio dopo aver sentito il racconto del vecchio corvo pensò che la giovane donna oltre ad avere una voce bellissima avesse anche un animo puro e gentile e senza averla mai vista se ne innamorò perdutamente.
Tutte le sere così il giovane albero si addormentava con la ninnananna portata dal vento sognando il suo amore ai piedi del monte e facendo danzare i suoi rami lasciava cadere un piccolo fiore per lei.
La donna si accorse presto del dono portato dal vento e si innamorò del profumo di quel piccolo fiore.
Ogni notte il ciliegio e la giovane donna si aspettavano per sognare insieme, lui dal cielo e lei dalla terra si scambiavano il loro amore con un canto e un piccolo fiore.
Era l’amore più grande che fosse mai esistito, e il vento fu felice di essere loro complice.
Una sera il Ciliegio aspettò il suo messaggero a lungo ma nell’aria non si alzò un alito di vento e il giovane albero non udì nemmeno una nota, per tutta la notte ascoltò soltanto l’inquieto rumore del silenzio.
Quando si fece giorno si posò sui suoi rami il vecchio corvo con un’aria triste e stanca, Il giovane albero senza fare domande gli offrì la sua ciliegia più rossa e aspettò il suo racconto.
Amico mio, disse il corvo, oggi è un triste giorno, ieri notte il villaggio ai piedi del monte è bruciato mentre tutti dormivano e il tuo amore giace senza vita sul fondo del lago.
Il corvo raccontò che un giovane uomo notando che la donna tornava tutte le mattine dal lago con un fiore tra i capelli decise di seguirla e colmo di invidia credendo che avesse un amante segreto la spinse nel lago poi corse furioso al villaggio e diede fuoco a tutte le case pensando così di uccidere sicuramente chi le aveva rubato il cuore, quando si accorse di essere rimasto solo e di aver bruciato tutto e tutti preso dal rimorso si tolse la vita.
Il Ciliegio aveva il cuore spezzato ma chiese al vecchio corvo di chiamare il vento perché voleva fare al suo amore un’ultimo dono sprigionando tutto il suo profumo.
Si lasciò così cullare dal vento per l’ultima volta e fece danzare i suoi rami così tanto che abbandonò tutti i suoi fiori lasciandoli cadere su tutto il monte e giù fino al villaggio.
Per ogni fiore caduto nacque un nuovo albero finchè tutto non fu ricoperto di ciliegi in fiore.
Ogni sera il vecchio corvo aiutato dal vento canta una ninnananna ai ciliegi in fiore, che racconta di come per invidia l’uomo creò la guerra e di come per amore un giovane albero creò la vita.