Di Viola Amarelli
Alcune poesie dal libro inedito L’indifferenziata
La forma del fiato
letania delle forme che s’informano
appressano, si squagliano, flash del mangiadischi
nel deserto
l’uomo, vecchio, o solo assolato di rughe, di polvere,
ipnosi di rito, compagnia, va a sapere
suonava e risuonava lo stesso pezzo
interessa il mangiadischi, pile alcaline, al litio
la durata, da calcolare, alla fine si sarebbe alzato, era la domanda
gira, rigira,
nessuna la formulava, neppure un’ombra, neppure un cactus
letania del già detto, visto, ascoltato, toccato, assaggiato,
quanti chilometri ancora, quanto tempo
pausa, intanto che riprende, riposa
la forma, del fiato
quando si scioglierà il grasso nelle arterie
canteremo i muchi, i fili di sangue
l’acqua, la terra sopra i tendini,
l’aria rarefatta.
non è un buon posto, dicono, che
entra in un bar, ordina cappuccino, rum e un’aranciata
cazzo ne sanno,
si scioglieranno gli insaturi, si spera,
le mani alla testa, rovescia, esce e
sembra importante non lasciare traccia
si allontana.
La linea, la curva
euforia, lievissima, un senza peso nel cuore, sensi distesi, le fusa del collo, dei piedi, la luce friabile che va in diffusione, nel, nel cuore presume, succede sì sì sì, l’euforia del terzo bicchiere di vino, del rollio collettivo di erba, del concludere un difficile compito, dai punti quantistici a grigliare arrosti, niente sballo, solo sorrisi, frutta, un’euforia da bollicine, da emorragia, la conosce ma è vivo, è vivo, incredibile la v di vittoria, per ora sì sì sì però basta, la gode, va in bagno a inondare la tazza di acque giallastre, renella che sta andando via, mai avrebbe pensato, mai che, sì, migliora, guarisce, per ora
il punto, da solo, è una linea? inesiste
caduto alla gora approda alla secca
si fissa, il sasso stupito si arresta
si sfalda alla lenta risacca
l’io è un punto o un sasso?
comunque si sfalda
comunque inesiste
la linea continua la retta alla secca
L’immagine in copertina è Le muse inquietanti (dettaglio) di De Chirico, presa da youthlessfanzine.com