ALL’IMPROVVISO
Indugio, le mani sul tavolo vuoto,
le altrui smanie sempre scruto,
sorrido e fingo, seppur qui fermo,
lungo è il tempo così perso.
Spero, ma voci gaie non scorgo.
Ecco un profumo, poi uno sguardo.
Un albore si accende: il suo sorriso.
Giunge un fremito, non più sopito,
una carezza forse, un bacio ardito.
La corriera
Per i tornanti fugge e va,
eterna e vana la corriera,
negli affanni e patimenti,
mentre il sole spira già.
La notte la ferma stanca, poi per le schiuse porte
ombre mute in danza
svaniscono veloci , tra
inutili sorrisi e pianti.
Nulla si vede innanzi,
solo eterno il volante.
L’immagine in copertina è Fiasco, candela e bollitore di Renato Guttuso presa da farsettiarte.it
Sentiero cieco
“Un fascio di sole, un singolo bacio,
rare carezze notturne,
luci brevi in passioni cangianti,
La vita in un rapido istante
svanita già al sole che muore.
La mia come sentiero di mattoni,
grandi alcuni, altri distanti.
Insieme mai faran strada,
ma solo sentiero, forse cieco.
Rapido e sovente è il cader,
Poi un salto, ancora un altro,
Dai ancora un ultimo balzo,
una strada sempre cerchiamo,
ma questa svanisce, forse non esiste.
Vieni con me un solo istante,
Allacciamoci subito le mani,
dolenti e vuoti furono gli anni.
Forza allora, l’ultimo salto.
Un oscuro giorno poi spariremo,
Ma forse, chissà, scorgendo Altro.