Di Flavio Prestifilippo
L’INCONTRO
L’ansia era giunta fino a sera,
nello stupore della fine.
Gente ignara guardava assente,
per loro chiunque indifferente.
Schegge di ipocriti sguardi
m’attendono più tardi,
con false parole affratellati.
Resto ora qui , no vado via.
Lei esce, forse ora viene.
Un’oscura àncora mi tiene.
Un’auto scura sbuca. M’avvio.
Non m’ hai visto, fuggi via.
T’ho persa, svanita nella pioggia.
La mia auto bianca diventa ora
un’ambulanza.
Con dita gelide invio:
sono qui, non m’hai cercato.
Corro nella strada bagnata,
una curva, ancora un’altra.
dei faretti rossi poi vedo,
ti sei fermata.
Esco, scendo, m’avvicino.
Umidi e stupiti sguardi,
lacrime e gocce di pioggia
danzano ora insieme,
trovandosi per sempre uniti
in quel momento senza tempo.
Dici : piove, entra scemo.
Mi muovo, forse non ci credo.
Nell’auto scura noi sogniamo:
mare sole albe tramonti,
danze , giochi di bimbi, boschi immensi.
Il sole e i suoi tanti raggi
la pioggia pare attraversi,
cingendo le nostre labbra
nell’ infinito di un bacio fuse.
Ancor’oggi, quelle gocce al buio sento scivolare,
aride lente solitarie.
La caduta
Andando per la tua strada
su quel sasso cadrai.
Guarda sotto prima di alzarti
qualcosa per te c’è , proprio lì.
Ma scruta bene,
Per il dolore non distrarti.
Qualcuno forse verrà a rialzarti.
Più facile no.
Hai guardato bene?
Ora puoi sollevarti, prosegui
guarda davanti a te,
Lo vedi chi c’è?
Ti aspetta, vai.
OMBRE D’AMORE
Un sorriso dietro la mascherina
Uno sguardo dietro lenti oscure
Una mano che non vuole lasciarti
Un ricordo incollato per sempre.
L’aria truce del padre che non c’è più.
Baci furiosi tra inutili urla, una
vecchia che non sa chi sia tu .
Amici che da soli ridono ormai.
Il conforto dei boschi,,
e la gioia poi del mare
La madre che presto più non vedrai
Compagni di infantili giochi
dagli occhi gelidi ormai.
La tua compagna di sempre
tuo figlio che felice ora va via.
Una notte in barca sul mare
con quel tempo immobile
che tenace non vuole svanire.
Un bimbo sconosciuto che ridendo
pare voglia dire :” non scordarti di me,
io sono lo stesso che c’è in te” .
In copertina Flavio Prestifilippo (Foto da facebook)