Case sepolte, di Pietro Romano
In due momenti: dalla veglia al sogno.
1. L’intonaco si scrosta, ombre sulla soglia. Il braccio nudo taglia l’aria. Tracce di un passato decomposto.
2. Dormire curvandosi sulla soglia di un’ombra: ridipingersi di nudo in compressione planetare.
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Presenze estranee:
1. Ma la poesia non ha pareti;
2. Nessun volto è pronto a vivere: per questo supplichiamo la parola;
3. L’ondeggio delle tende: lontananza che moltiplica la solitudine;
4. Cospira la brezza che ci è madre: incombe sulla nudità dei corpi.
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Paralisi notturna.
Avanza sopravanza retrocede dimentica discompone leviga articola disarticola beve sfama digiuna graffia dissotterra oblia abbuia inganna chiede scongiura affama affoca nega rinnega ripudia affoga stringe disancora annega disperde geme obnubila dissesta preme teme congiura complotta farfuglia brama freme comprime implode uccide resuscita sradica svelle spella sfiata congela disgela consuma divora vomita incombe incalza
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Pietro Romano (Palermo, 1994) si è laureato in Italianistica presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna con una tesi su Nino De Vita. Ha pubblicato due raccolte poetiche, dal titolo Il sentimento dell’esserci (Rupe Mutevole, 2015) e Fra mani rifiutate (I Quaderni del Bardo, 2018) Collabora con varie riviste, cartacee e online, tra cui Steve, L’Ottavo, Inverso-Giornale di Poesia. I suoi versi sono stati tradotti in russo («Мой дом — до молчанья», “La mia casa è prima del silenzio”, Free Poetry, 2019, con prefazione e traduzione di Olga Logoch, collana di poesia italiana a cura di Paolo Galvagni, traduzione di Fra mani rifiutate), greco, catalano e spagnolo, e inseriti nell’antologia Le parole a quest’ora (Free Poetry, 2019, a cura di Paolo Galvagni). Case sepolte (I Quaderni del Bardo, 2020, con prefazione di Gian Ruggero Manzoni, postfazione di Franca Alaimo e disegni di Angela Catucci) è il suo nuovo lavoro.
Poesia
I Quaderni del Bardo Editore
2020