PIAZZA DUOMO, PUNTO E A CAPO .
Di Adriana Sabato
Occorre parlare del concerto dedicato all’Italia dalla Filarmonica della Scala tenutosi lo scorso 13 settembre a Piazza Duomo a Milano.
Il concerto è un appuntamento annuale (Concerto per Milano) ma quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria è stato caratterizzato da intenti e circostanze profondamente diversi. La serata è stata anche l’occasione per omaggiare il personale sanitario e tutti coloro i quali sono coinvolti nella battaglia contro il virus.
È stato un evento davvero significativo che ha emozionato profondamente. Presenziato da un foltissimo pubblico con i posti a sedere dovutamente distribuiti, di 2.600 persone, è stato molto seguito anche in streaming e attraverso la televisione.
Anche per chi ha seguito da casa, tantissimi, l’emozione è stata immensa. Il primo pensiero è andato al ricordo di piazza San Pietro, a quel deserto che nel mese di marzo, ha visto Papa Francesco completamente solo, attraversarla tutta, prima di pronunciare la supplica per chiedere la fine della pandemia.
Occorre parlarne in quanto ha messo in evidenza un daccapo, dopo il lunghissimo punto imposto dalla chiusura per la pandemia, che sta mettendo a dura prova l’attività dei professori d’orchestra già in crisi da tempo. E non è tutto: occorre tristemente sottolineare più e più volte quello stato di malessere in cui versa il settore, che in quella stessa piazza si è trasformato circa un mese più tardi, in una muta protesta da parte degli operatori dello spettacolo.
Milano Piazza del Duomo, sabato 10 ottobre 2020 – Una protesta silenziosa, scrive Andrea Cherchi, educata e di grande impatto emotivo con uno striscione rosso “Un unico settore un unico futuro” e 500 bauli posizionati ai piedi del Duomo. Gli operatori dello spettacolo, vestiti di nero, hanno fatto sentire la loro voce e il suono dei loro bauli contro la crisi che sta duramente minacciando il settore.
Nonostante tutto, la sera del 13 settembre, sul sagrato della cattedrale gotica della città di Milano, la musica ha riunito tutti trasmettendo pensieri positivi.
La musica ha invaso piazza Duomo, che silenziosa, attenta, ha ascoltato l’orchestra diretta dal maestro Riccardo Chailly e il suono coinvolgente del violino di Maxim Vengerov. Il suo saluto al pubblico: “ben trovati, finalmente”, ha assunto un significato profondo.
Il maestro Chailly ha ancora spiegato che la musica può essere di grande aiuto per guardare con fiducia al futuro. L’attacco del Don Pasquale di Donizetti– ha osservato – è come una risata, un segnale di gioia che porta avanti la carica che tutti noi vogliamo ritrovare. Un auspicio, il suo, apprezzato dalla platea che ha applaudito a lungo.
Nel mese di maggio era nata una petizione che in poco tempo aveva raggiunto le 25mila firme. Lanciata dal violinista Alessandro Quarta, dalla prima viola della Scala Danilo Rossi, dal violoncellista Mario Brunello e dall’attore Alessio Boni, era un appello al ministero dei Beni culturali per salvare il settore dello spettacolo dal vivo. «All’arte non basta lo streaming: lo streaming è solo un ruscello, l’arte è un fiume in piena», scrivevano i promotori dell’iniziativa. Tra i firmatari, il trombettista Paolo Fresu, il cantautore Vinicio Capossela, gli attori Pino Insegno, Stefano Accorsi e tantissimi altri. L’elenco delle professionalità che rischiano di scomparire a causa dell’epidemia è lunghissimo.
QUI IL LINK PER FIRMARE LA PETIZIONE:
QUI IL CONCERTO:
https://www.raiplay.it/video/2020/09/Concerto-per-lItalia-274cc197-1994-4ec4-babf-1d43ebd76eb3.html