GIORNO 2
Di Luca Magni
La donna con il vestito a pois non vide la buca nel terreno proprio al centro della piazza.
Il piede prese male il terreno e tutti i due involontari testimoni presenti
undirono un forte boato dietro di loro.
Il primo, un tizio dall’aria di Geppetto, con una borsa di cuoio e una mascherina rossa
fu il primo ad avvicinarsi.
L’altra, una giovane mamma che portava in giro il figlio di otto anni giunse poco dopo.
-Signora, signora si sente bene.-
Ma quella giaceva immobile con gli occhi fissi al cielo.
-Guardi-fece la giovane donna di nome Alice.
-Gli occhi non si muovono.-
-E’ vero-fece Kevin, l’uomo che assomigliava a Geppetto.-
-Togliamogli la maschera.-
-Cosa succede. -fece il giovane studente in medicina.
-Sembra morta -fece Alice.
Lui si avvicinò, guardò attentamente per cinque minuti.
-E’ chiaro, midriasi oculare.
Questa donna ha avuto un infarto.
O mio Dio. -fece Alice.
-Cosa possiamo fare.-
L’unico cosa da fare è togliere la maschera e fare la respirazione bocca a bocca.
Disse Luca, lo studente.
Solo che io non posso farla, ho appena preso il Covid.
I due fecero una smorfia.
Dovrete farla voi.
Ma, ma..noi non…noi noi…-e a Geppetto non riusci di finire la frase
-Presto signori non c’è molto tempo.-
-Mamma-fece il bambino-perchè la signora non parla?
-Mio marito ha fatto il covid di recente. -fece Alice
-Io non posso farlo.-
-Anche mio fratello l’ha fatto. -fece Geppetto.
I tre si guardarono un attimo intorno e poi senza dire niente si allontanarono prendendo tre direzioni differenti.
Si senti in lontananza il campanile
Era mezzogiorno e le campane suonavano come sempre.
In copertina “Lord, have mercy on London”, 1665, xilografia (particolare)