LE IMPRENDIBILI BIONDE
(micro-storia di Paolo Giovannetti)
L’aveva vista con la coda dell’occhio e lo stava superando. Una giovane figura slanciata, tuta nera fasciante, cuffiette bluetooth rigorosamente bianche, capelli biondo grano appena raccolti sulla nuca, passo rapido.
Si era quasi accostata: «Ehilà biondina, e la mascherina?» lei, girandosi un attimo: «Ma, veramente…» Poi si mise a correre con grazia, una corsetta leggera, ditanziandolo un bel po’ e non lasciandogli replica, ma si girò di nuovo e lui credette di vedere un sorriso abbozzato.
‘Bè in effetti’, si disse, ‘con quel visino così carino sarebbe proprio un peccato nasconderlo, d’altronde da podista si era trasformata in jogger. Tentò allora di raggiungerla accelerando il passo e togliendosi la mascherina. Stava per attraversare sulle strisce e non si fermò, così anche l’auto che arrivava troppo veloce che lo prese in pieno.
Prima di perdere coscienza, ebbe il tempo di pensare: ‘Ah queste imprendibili bionde!’
In copertina La persistenza della memoria, di Salvador Dalì