Vivo a Catania, sono pediatra. Ho scritto molti racconti pubblicati in antologie. Uno in particolare, Il violinista, è in fase di stampa Così come una raccolta di miei racconti(19) è in fase di imminente pubblicazione. Sono arrivato finalista al concorso internazionale di poesia il Federiciano, con la poesia La spiaggetta.

Poesie di Flavio Prestifilippo

DIEGO

Un tempo  dal cielo venisti,

coi   gol da  Lui   voluti.

Fai ancora una giocata,

per  felice fare i  ragazzi

di poveri stracci  vestiti.

Falli sognare ancora  Diego

Alza  in alto i loro canti

Le  grida di gioia

I loro  balli notturni.

Falli danzare, falli sorridere

Falli tutti abbracciare.

Saranno di  cenci

come arlecchino vestiti

Non più vinti ne feriti,

Saranno come tu sei stato,

ma  non andare via Diego,

Chi ci farà sognare

Come vivremo mai  senza

le tue giocate, le tue pazziate,

Fai l’ultimo gol a Dio,

torna e celati Diego.

Di quale  gioia  piangeremo

Per quale dio rideremo. 

Invochiamo ora il   cielo:

non lasciarci  Diego!


Girotondo,  filastrocca

Oscura  è la via,

chissà  dove conduce,

solitari  sempre    andiamo.

Insieme tutti  poi

nuove   mete   scruteremo.

Giro girotondo,

sperduti siamo

in questo  mondo.

 Il cielo muto non aiuta,

la croce di ciascun

forse per lui   benvenuta.

 Stanca e sfianca  

ognuno  per la   via.

Ecco ora  l’oscuro   dipinto

di un artista, un   labirinto.

Giro girotondo cantano

alcuni nel  mondo.

Sono però  lontane

ancora  le    nostre mani.

Lontana  e  celata, 

scorgo   una   piazza,

 nuove voci   ascolto  ora:

 giochi grida  allegre  risate.

Vengono da essere strani,

 di certo  umani:

 bambini!

Giro giro girotondo

uniamo   le  nostre  mani,

 nel mondo  più    bello

sarà il domani.


La vecchia strada

Lei era sempre lì,

m’aspettava,

anni, e ancora anni

troppi.

L’ho ritrovata, accanto ha il mare

la spiaggia di neri sassi,

foglie aguzze su una roccia.

Un pescatore la sua luce

accende ora. La notte è calda.

Un gatto bianco e nero

mi cerca ora. Lui non c’era.

Il vecchio molo ospita ragazzi.

Lo sguardo ormai fiacco,

non cerco più. Arranco.

Sono ormai stanco.

Il mare mi accarezza

Il  suo profumo mi cerca

La sua voce mi parla

Poi mi abbraccia improvviso.

Avevo scordato tutto.

Siedo alla trattoria,

brindo a quella via

a quell’antico lungomare

dove da ragazzo andavo,

nella notte mi fermavo.

Baciavo, sognavo.

Sempre uguale pare  ora.

In un attimo,

l’incanto forse è tornato.


STELLA COMETA 
Un giro lunghissimo, 

Un volo  basso e lento

Tra gli schizzi, tra gli sputi

In un cielo notturno 

aspettando la stella cometa

Vaghiamo  al buio, soli

Separati, distanziati, stremati

Dove sei adorata stella? 

Tutti la cercano tra gli astri bui

Tra le stelle sempre cadenti

Tra i ricordi di una vita

Ma lei è solo lì,

arriverà alla fine, di notte

Quando tutto sembrerà finito

Guardate bene,

fatele un’inchino 

poi sorridete, danzate, 

la stella cometa è là, 

dov’è il Nuovo Bambino.