Alcune poesie tratte da Prove di resistenza
Di Rosa Riggio
Il solco si è fatto più profondo
il fiato sugli occhi, le mani ferme
parole come vasi vuoti.
Voci mescolate, a scavare, senza sapere.
Costruire la fine è lavoro lento,
vedere lo spazio intorno al
vuoto
fino a stupirsi di aver fatto tanto
e così bene, che le parole
diventano la trama di un discorso incerto,
perfetto nella struttura,
nel fondo solo
l’imperfezione
del vuoto, la memoria
astratta
del mondo.
Vorrei la perfezione
solo per un
momento
ma avrei paura del
momento perché non
sarebbe
(come non è il
tempo) Tutto è
insufficiente, anche
le parole spaesate,
arrese.
Invece è festa è danza è
fiamma dove non dimora
l’io
dove non c’è regno
(accese tutte le parti, senza difese)
Rispondevi
poco fermo sulle gambe
(avevi fatto le scale in
fretta) stavamo insieme
nella morte e sembrava
vita.
Aspettami
mentre cerco gli altri
loro non sanno che siamo
tutti in attesa del pane.
Ricorderò il numero e la
via dove si custodisce il
ritorno starò attenta a
non cadere per non
tradire i morti
loro non sanno della nostra
veglia e aspettano.
Stiamo in fila
statuine
sorridenti, fuori
dalla storia.
Ci guardiamo fluire nella
corrente senza memoria.
Camminiamo su di noi,le
impronte le abbiamo cancellate
avanzando.
Testimoni di nulla,
rotto il sigillo che ci
teneva, scriviamo agli
orfani
di eroi e di santi.
Fuori dalle parole è olocausto,
ma non sappiamo più dire i
nomi, nostro è lo scherno
nostra la morte.
Poesia
GattoMerlino
2021
72 p., brossura