Rave di Mezzano. Un’intervista sincera. Viaggio all’interno del movimento tra dubbi e certezze. Passato e futuro
Di Stefano Mecorio
Il rave più discusso di sempre si è appena chiuso. Ognuno ha sparato ai quattro venti la sua opinione. E noi, che non siamo i figli dell’oca bianca, abbiamo pensato bene di alimentare il mucchio selvaggio (di feci) interpellando l’autorità massima in questione. Direttamente lui: il signor rave.Di seguito le sue dichiarazioni a caldo.
Salve, signor rave. Come sta?
Un po’ frastornato. In ripresa diciamo.
È stata una settimana bella intensa.
Porca zozza. Adesso però mi godo qualche giorno di lago.
Il lago? Ma non avevano sgomberato?
Sto a Bolsena, mica so’ scemo. Sono rave da una vita, so come muovermi.
Bene, scusi il disturbo allora.
Tanto ormai ci siamo. Dite pure.
Chiusa la valigia, è tempo di bilanci.
Lo sapevo…
È inevitabile.
Per voi forse, a me andrebbe bene anche così.
Suvvia.
Ok, voto 3. Abbiamo perso tutti.
Ma come? Il più grande evento di sempre. Successo inaspettato.
Vogliamo analizzare ogni cosa?
E certo. Dica pure.
Premessa. I free party si fanno da 40 anni. E si sa come va, passati i 30 uno comincia a pensare alla morte…
E?
E se la prende con quelli che vengono dopo.
Nel senso?
Ai miei tempi non era così. Non ci stanno più le mezze stagioni. E bla bla bla.
In effetti però le “feste” nascono con altri presupposti.
Che sono finiti nello stesso posto delle supposte.
Il movimento è peggiorato? Si è sfaldato, intende?
Il mondo tutto, bello mio, va a rotoli. E il movimento ne fa parte.
Interessante.
Partiamo dalla location.
Già.
A 5 km c’era la Centrale di Montalto, a 1 quella di Latera.
Sicuramente meno impattanti.
E più significative. Luoghi abbandonati.
Fallimenti del genere umano.
Invece si è scelta un’oasi.
Privata. Immacolata. Senza ombra. Con un lago lì sotto.
Un suicidio?
No, un omicidio. È morto un ragazzo.
Dicevano due. In realtà a un certo punto erano quattro. Più una che ha partorito. Ce mancavano solo il mago e gli ufo. Ma sul fallimento dei mezzi di comunicazione ci arriviamo poi.
Dica la verità, Piero Camilli lo sapeva del rave?
Ma che siete scemi?
Così si vocifera.
Maledetti social. Fanno molti più danni dell’mdma. Secondo voi uno che si fa chiamare Comandante accetta che 10mila persone facciano i comodi loro a casa sua?
Se pagato però…
E quanto? Centomila euro? Come i presunti danni? Centomila euro cambiano la vita di uno come Camilli? Ma voi state più fuori di noi mi sa.
Procediamo. Le forze dell’ordine.
Stando a un video di Repubblica pare che questi venerdì sera sapevano tutto.
Si riferisce al ragazzo che li ha chiamati?
Si.
Fossero partite subito? Almeno a vedere…
Ce ne saremmo andati. Eravamo pochi, anche sabato mattina.
Dicono che disperdervi può essere pericoloso.
Diecimila si, mille no. Siamo pacifici e disarmati.
Quindi era evitabile la cosa.
Chiaro. Sul Monferrato ci sono riusciti il giorno prima. Segno che se vuoi…
Certo che già sabato pomeriggio invece era un casino…
A quel punto scegli. Cinquemila persone. A quel punto o è guerra civile o contenimento e trattative fino alla resa. Ma a quel punto hai già perso.
Qualcuno ha parlato di evitare un secondo G8 Genova.
Bella cazzata. Quella era gente che manifestava. Qui invece si trattava di ristabilire l’ordine. Noi abbiamo occupato. E per divertirci. Non per chissà quale scopo .
A proposito di divertimenti: le droghe?
Cosa?
Girano?
Le droghe e la musica sono il motore del tutto. In questo preciso ordine. Punto.
Non tutti le usano però. Ci mancherebbe. Considerando che costano, non è che le puoi imporre.
E i cani? Perché c’avete sempre sti cani?
A ognuno le sue divise. Chi manganello e anfibi, chi cani e capelli alla Bob.
Chiudiamo allora il capitolo dei manganelli. All’inizio non sono stai pronti, durante e dopo?
Durante è facile. Finché siamo dentro non diamo fastidio.
Hanno comunque trattato a lungo con voi.
Funziona così. A turno prendi il quad, ti fai un giro, gli dici che stai per chiudere… E torni alla base.
Non è vero. Dovevate andare il 23, siete durati molto meno.
Siamo durati quanto era giusto durare. Sai quanto costa un rave? Poi una notte ce ne siamo andati.
E la mattina?
Sono arrivati magicamente a cacciarci. Erano un botto. E noi quattro gatti.
Non una grande figura.
Anche perché non puoi aprire alle vacche e non controllare dove vanno.
Prego?
I paraculi e chi aveva dietro soldi e materiale erano già lontani. Quei poracci rimasti, come me, hanno scelto la spieggia più vicina per riprendersi.
Creando altro caos.
Due culi al supermercato. Due divieti di sosta a Bagnoregio. Ma quale caos?
Però vi hanno identificati e multati.
Sicuramente pagheremo tutto. Ah ah ah. Come sempre.
E la stampa? Come si è comportata?
Avevano l’occasione della loro vita. Finire sul nazionale dopo trenta anni di naftalina.
E invece?
Non hanno capito quello che è successo.
Hanno detto che non diamo gran fastidio. Che l’arma si è comportata bene. Hanno intervistato la gente al bar. Compitino.
Quando invece?
Quando invece andava detto che abbiamo fatto un gran casino. Occupazione proprietà privata. Droghe. Sesso. Immondizia. Morti. Insomma, se volevi scrivere di materiale ce n’era.
Ma come immondizia? Avete i sacchetti della differenziata…
Che poi lasciamo a terra. E ci vogliono camion su camion per portarli via. E nessuno che scrive sull’ambiente…
Che in realtà dovrebbe essere la prima cosa da prendere in considerazione no?
Logico. Tra volume, sudore, cacche e semplice presenza, abbiamo scombinato ogni equilibrio possibile.
E chi se ne è accorto?
Solo quello del Cai. Eppure era facile. Sei un giornalista, ‘sta festa sta tra due riserve, cazzo intervista i direttori. Te diranno c’è quell’uccello, quel pesce. Invece no, loro intervistano la gente al bar stando seduti al bar. Ma roba da matti.
Torniamo al movimento. Un’avanguardia, un gruppo di protesta, non dovrebbe occuparsi proprio di ambiente oggigiorno?
Chiaro. Invece noi balliamo e la morale ce la fa Greta.
Figuraccia?
Figuraccia? Tutti si sono indignati per i cartelli coi prezzi delle droghe. Che durante i rave sono normali. Io le mani in testa le ho messe una sola volta.
Quando?
Quando ho letto che dentro vendevamo pane e nutella. Pane e nutella. Giuro che ho bestemmiato.
Stando così le cose…
Si, qui c’è il rischio che a breve aprirà un Mc Donald dentro ai rave. Poi dice che i vecchi s’incazzano.
Insomma alla fine tutto questo casino e cosa ne tiriamo fuori?
Che siamo più omologati degli altri. Oh yeah.
Però c’è anche della stampa che vi dà ragione.
Quando nasci anarchico e ti danno ragione fatti due domande.
Anche l’Arci sta con voi.
L’Arci se stava con noi metteva un banchetto in piazza a Valentano e spiegava le nostre motivazioni.
Ha comunque ripubblicato un articolo diciamo vostro…
Si, il 17 agosto. Dopo la sbraciolata democristiana del 15 e dopo che tutti si erano già espressi?
Che suona un po’ come lavarsene le mani.
Come dicevano in quel film: dai, di qualcosa di sinistra. E quello toppava sempre.
Niente niente salviamo di tutta questa storia?
I ravioli con fonduta di funghi.
Prego? Ora che c’entrano?
Fratelli d’Italia ha messo in piedi una cena proprio a Mezzano.
Allo scopo di?
Di magnare. Che sarebbe la cosa più onesta da dire.
Viva l’onesta, allora.
Già, noi se drogamo, loro magnano. E l’omo campa.
L’immagine di copertina è di Geraldine Meyer