Giocare con i morti
Di Vladimir D’Amora. Prosa scelta e selezionata dal saggista, traduttore e poeta Piero Dal Bon
Giocare con i morti Come bambini, che nella pineta disegnino quadrati e rettangoli su letti di natura ispida con arbusti spezzati e corretti, ricavandone loculi piatti e ospitali per i loro esigui estivi giocattoli, scrivendo di cose e di vite, le sottraiamo a un uso corrivo e irreparabile. Come quei morti pezzi di gioco si stagliano sotto il riparo di frasche rade e rassicuranti, lasciandosi alfine prelevare come si sceglie di nuova memoria una parola quotidiana da un discorso ben motivato e anche disposto a essere supplito da un silenzio innocuo, lasciamo, iscrivendoci la vita in un agire o anche producendone maschere fascinose ed effimere, che un gioco attenda solo la morte sua, nel nuovo. Finalmente liberi di uscire, dal poco folto che lambisca un mare.