Fabio Orrico vive e lavora a Rimini dove è nato nel 1974. Ha pubblicato le plaquettes L'angolo (2000) e 20 poesie sullo spaesamento (2002), le raccolte di poesie Strategia di contenimento (Giulio Perrone Editore, 2005) e Della violenza (Fara editore, 2017). Insieme a Germano Tarricone ha scritto il thriller Giostra di sangue (Echos edizioni, 2015) e il noir Estate nera (Golem editore, 2017). Per Eroscultura è uscito nel 2016 il romanzo Il bunker in formato ebook. Scrive di cinema sul blog zonadidisagio.wordpress.com e di letteratura su scrittinediti.wordpress.com.

RYU MURAKAMI: PIERCING

Di Fabio Orrico

Sicuramente meno famoso, almeno nelle nostre contrade, del suo omonimo Haruki, Ryu Murakami può comunque contare su una piccola congrega di appassionati. Rispetto al collega, Ryu si segnala per un’attitudine decisamente più estrema nel trattare il sesso, che sia raccontato o mostrato (il nostro è anche regista cinematografico; la sua opera più conosciuta è forse Tokyo decadence che ebbe una distribuzione italiana a metà degli anni 90), e un tono narrativo assai meno eufemistico.

Piercing esce per le edizioni Atmosphere e pone subito problemi di inquadramento. In quarta di copertina si parla di thriller psicologico (e così pare averlo inteso il giovane cineasta Nicolas Pesce che ne ha tratto un film interessante seppure meno corrosivo del prototipo) ma personalmente trovo che qualunque connotazione di genere risulti fuorviante per un testo capace di segnalarsi soprattutto per la propria libertà espressiva.

Il protagonista di Piercing è Kawashima, graphic designer alla soglia della trentina. Un uomo come tanti, anzi, forse più fortunato di tanti altri, professionalmente realizzato e felicemente sposato nonché padre di una bambina. Senonché un bel giorno Kawashima prova, con atroce concretezza, l’impulso di pugnalare sua figlia servendosi di un punteruolo da ghiaccio. In effetti, nell’interiorità del giovane riposa una pulsione sessuale virata al sadismo il cui necessario compimento è l’omicidio. Omicidio che deve però per forza di cose passare dall’uso di un punteruolo da ghiaccio (Basic Instinct viene citato esplicitamente come il film che mette in scena i fantasmi sessuali del protagonista). In questo senso Kawashima può vantare un precedente: nel suo passato c’è l’aggressione, mai denunciata, a una sua ex. Nel momento in cui il romanzo comincia, Murakami ci presenta un Kawashima giunto ai ferri corti col suo desiderio. Al colmo della frustrazione, capisce che per provare realmente piacere sessuale deve uccidere una donna usando un punteruolo, quindi inizia a imbastire il suo piano: una settimana lontano da casa, soggiorno in albergo sotto falsa identità e la scelta della ragazza da uccidere che sarà, per ragioni di comodo, una prostituta. Una ragazza giovane, invisibile, socialmente irrilevante. La vittima designata è Chiaki, giovanissima, bipolare, autolesionista. Ovvio che le cose non andranno come Kawashima vorrebbe. Chiaki è un osso duro. Abitata da un lato oscuro se possibile ancora più divorante di quello di Kawashima, la ragazza detta subito le regole del gioco, ribaltando le forze in campo.

 Sarebbe un delitto raccontare troppo di questo romanzo straordinario, basti dire che dopo una cinquantina di pagine, Piercing diventa una lotta fra gatto e topo con le parti che si invertono continuamente; un gioco al massacro con due soli personaggi a fronteggiarsi in un interno.

Il salotto borghese, insomma, come campo di battaglia definitivo.

Satira dei rapporti di coppia, metafora della disumana competitività che affligge la società nipponica, Piercing è una corsa inesorabile verso l’autodistruzione.

Nelle storie di Murakami il sesso assume spesso una connotazione demoniaca e qui forse emerge un lato larvatamente moralistico dell’autore. È anche però vero che Murakami racconta con precisione implacabile quanto il desiderio inespresso, non capito e quindi non plasmato dalla realtà possa diventare l’innesco della tragedia. Altro punto di forza del libro e suo sostegno ideologico è l’incomunicabilità tra gli esseri umani, fuori o dentro le lenzuola. Kawashima e Chiaki sono una coppia esemplare, riflesso deformato della famiglia nucleare, e per tutto il romanzo parlano due lingue diverse credendo di intendersi benissimo. In questo senso leggiamo due romanzi, quello di Kawashima, ossessivo, terrorizzato, paranoide e quello di Chiaki, leggero, svagato, surrettiziamente romantico, il tutto miscelato dalle tinte cupe della lingua di Murakami. Libro di straordinaria compattezza stilistica e narrativa, Piercing sintetizza in una frase la cattiva coscienza del protagonista, forse solo travestita da desiderio represso: “C’è un solo modo per vincere la paura di far del male alla tua bambina: trafiggere per davvero qualcun altro con un punteruolo da ghiaccio”.

Piercing Book Cover Piercing
Ryu Murakami
Narrativa
Atmosphere
2021
192 p., brossura