La musica fa crescere i pomodori: una lettura all’insegna della sostenibilità.
Di Adriana Sabato
Sto leggendo in questi giorni il libro del Maestro Vessicchio.
Lento pede, come quando si sgrana con i denti una pannocchia arrosto e se ne degustano i chicchi uno ad uno.
Il paragone potrebbe non reggere ma il libro del Maestro Peppe Vessicchio con Angelo Carotenuto, La musica fa crescere i pomodori, pubblicato da Rizzoli, ha molto a che vedere con le piantagioni, la crescita e la degustazione all’insegna della sostenibilità.
Ed oggi come oggi non è poca roba.Il musicista e direttore d’orchestra è ambasciatore dell’Unicef: Occorre saper guardare le cose su più dimensioni, ha spiegato nel corso di un’intervista rilasciata di recente. L’armonia è la chiave di tutto, compreso il rispetto del nostro corpo e dell’ambiente che ci circonda. Se gli organi non sono in armonia l’intero sistema collassa, così come le bellezze di un territorio, se non sono collegate in un sistema logico, perdono la loro funzione.
Un messaggio fatto di parole che sono dardi. E chi vuole intendere, intenda: il libro è scritto con grande semplicità e chiarezza. Pur addentrandosi, com’è ovvio che sia, in linguaggi tecnici non proprio compresi da tutti, il Maestro rende limpido il senso del testo.
Si legge nella sinossi: dal giorno in cui una goccia d’olio si stacca da una pizza mangiata fortunosamente in macchina e cade beffarda sui suoi pantaloni, Peppe Vessicchio ha iniziato a domandarsi se la musica fosse tutta lì.O se piuttosto non fosse giunto il momento di smontare il giocattolo per capirne il meccanismo; per realizzare fino a che punto può arrivare il suo potere benefico; per verificare se, considerato che le mucche del Wisconsin producono più latte ascoltando Mozart, tutti gli organismi viventi reagiscono positivamente quando gli armonici si combinano in modo naturale. Musica armonico-naturale, appunto. Questa è la forma che insegue Vessicchio. Questa è la base dei suoi esperimenti sulla terra, sul vino, e di quelli appena cominciati sugli uomini.
I suoni armonici: quando una corda vibra emana un suono. Questo suono però, emesso da una corda vibrante, non è mai puro. Infatti questo suono è in realtà un insieme di suoni più acuti che l’orecchio umano fa molta fatica a percepire. Gli armonici naturali, per l’appunto.
Lo studio, spiega il Maestro su La Repubblica, mi ha fatto scoprire che ci sono forme armoniche che riescono a interagire con le piante. Non sono l’unico a riflettere su questa cosa: in alcune cantine il vino viene affinato a suon di musica e l’Università di Firenze ha monitorato la crescita di alcune viti che ascoltavano Mozart, rilevando che i filari con la musica sono più attivi degli altri.
A Copertino, poi, il suo metodo viene applicato alle coltivazioni di pomodori.
Certo – ha spiegato ancora – un amico ha accettato il mio invito a fare questo esperimento, poi gli imprenditori che lo usano sono diventati sette. Dà ottimi risultati, a cui gli agronomi stentano a credere: dalle maturazioni anticipate a un maggior vigore delle piante, fino alla resistenza ai vermi che solitamente le infestavano.
L’armonia della sostenibilità può davvero essere una musica che suona per tutti, soprattutto per i giovani. Ognuno di noi lo può comprendere.
E oggi la sostenibilità è ancora una delle armi a nostra disposizione per contrastare le problematiche inerenti all’ambiente. La ricerca dell’armonia universale, dal più piccolo atomo all’ambiente, alla natura e all’uomo e dunque all’universo intero, condurrebbe verso una crescita di qualità grazie ad un tipo di economia definita circolare. Un modello di produzione e consumo cioè che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. Un modello sostenibile e altamente competitivo al tempo stesso.
Consiglierei la lettura di questo libro in primis agli studiosi di economia invocando quella interdisciplinarietà tanto cara ai filosofi di matrice pitagorica, ringraziando anche il Maestro Peppe Vessicchio, per averci ricordato – lo dimentichiamo troppo spesso – che siamo tutti figli della Madre Terra.
Best Bur
Saggistica musicale
Rizzoli
2018
231 p., brossura