Noi stiamo rinunciando
Di Vladimir D’Amora
Noi stiamo rinunciando a quella luce nel sangue.
Quanti millimetri di desideri misti a quei dolori funestati e posti negli obliqui volti di una fede quasi allusa.
E sarà una sveglia clinica o un mantello libero di cingerti e un qualche mio morto ricordo un’àncora riflettendo quel male, a dare a te a tutt’altri futuri un ordine riverso.
E dominavo i lati. Ma in un fresco subbuglio oggi l’anima mia perda più voci per il mobile e feroce pomeriggio e per i lenti e defilati bari.
Quale risposta è più elegante di una morte?
Tu dici di dominare la mossa imprecisa, in cui mascherare il breve affanno, l’anima con i rischiosi nomi o una loquace dea e i veritieri accenti…
Ma io ho davvero immaginato tutta un’altra vita.