Luca Morettini Paracucchi, nato il 24 febbraio 1988. Lucchese da tutta la vita, Viterbese da qualche tempo. Ho una passione molto forte per ciò che riguarda il cinema, la letteratura, la musica, il mondo dei fumetti e dell'arte in generale. Tra le mie passioni hanno un posto di rilievo il mondo del punk e certi aspetti della cultura cosidetta nerd. Scrivo da quando avevo otto anni, recentemente ho ripreso dopo un periodo di stop. Spero sia la volta buona

Dov’eri tu nel ’77?

Di Luca Morettini

In Dov’eri tu nel ’77? non c’è musica e non potrebbe essere altrimenti in una raccolta scritta. Ma la realtà è ben diversa: la musica c’è e non perché il suo autore è voce, anima e volto di uno dei più grandi gruppi italiani di new wave. Sarebbe troppo facile come spiegazione. No, la musica c’è e si respira perché è parallela con la vita di chi queste parole le ha buttate giù su carta. Un concetto, a dir la verità, che già espressi in quella recensione che trattava del libro sulla scena dark e post punk della Germania Est. D’altronde si stima che ben 80 miliardi di esseri umani sono passati sulla Terra dalla sua creazione. Credo sia normale che le storie si ripetano.

Parlare di Federico Fiumani, classe 1960, e dei Diaframma significa, con tutta probabilità, parlare della stessa entità. Prima solo chitarra e poi anche voce, unico membro originario della band che esiste da 42 anni (amica/nemica/rivale/collega dei più rinominati Litfiba), ha reso enormi servigi al rock alternativo italiano con dischi e canzoni che hanno raccolto in termini di popolarità molto meno di quello che hanno abbondantemente seminato. L’immortalità, invece, non gliela toglierà mai nessuno: “Siberia”, “Gennaio”, “Amsterdam”, “Diamante Grezzo”, “Libra”, “Labbra Blu”, “Io Amo Lei”, “Caldo” sono soltanto alcune delle perle che costellano la sua/loro discografia.

Autore di tutti i testi e le musiche, poeta per passione, Fiumani è autore di alcuni libri, tra cui anche Dov’eri tu nel ’77? pubblicato originariamente nel 2006 e riedito dalla Hellnation undici anni dopo. Una raccolta di ricordi, poesie, frammenti, riflessioni che non seguono nessun filo cronologico o conduttore. Lampi sparsi che squarciano il bianco del foglio, a volte poche parole che causano uno scoppio dirompente.

Fiumani=Diaframma ho detto, ma credo sarebbe più giusto scrivere Fiumani uguale a sé stesso e basta. Un percorso umano e artistico vissuto all’insegna della coerenza, quella coerenza per cui a volte si sacrifica qualcosa d’importante e/o ghiotto, basta che non scalfisca la corazza che ci si è faticosamente costruiti. Il senso di tutto ciò lo si trova nelle tematiche affrontate nel libro: sprazzi d’istantanee verso le donne e le relazioni, omaggi a colleghi musicisti, sguardi agli anni della propria giovinezza, pensieri rivolti al punk e in particolare alla prima scena inglese (il punk’77) ma soprattutto un amore sconfinato, devoto e assoluto per la musica ed è qui che la sentiamo anche se sfogliando le pagine non esce alcun suono da esse. E’ lo sguardo di un uomo innamorato delle band, delle facce, dei suoni, di una singola canzone. Una dichiarazione d’amore dove vengono usate altre parole al posto di frasi smielate e sdolcinate: cd, chitarra, vinile, palco. Forse a tratti nostalgico, sconcertato dal panorama musicale odierno, ma assolutamente sincero. Passionale e della migliore specie perché l’oggetto del suo amore ce lo trasmette anche a noi, coinvolgendoci. Sembra un compagno di bevute o discussioni con il quale confrontarsi e consigliarsi quali dischi ascoltare e non il frontman di una band storica della musica del nostro paese. Genuino più che mai.

Esistono due periodi distinti della storia dei Diaframma: una prima parte caratterizzata da sonorità vicine al dark e dai testi ermetici dove troviamo al canto prima Nicola Vannini e poi il grande Miro Sassolini e l’altra in cui la new wave si fonde con venature punk ed influenze cantautoriali e dove i testi diventano dei veri e propri esempi di poesia metropolitana, meno criptici ma fortemente intensi. Così sono gli scritti di Dov’eri tu nel ’77?. Sporchi, reali, tangibili. Esattamente come il suo autore, il suo volto, l’anima. Soprattutto la voce, diversa dai suoi predecessori, spesso urlata, recitante. E se ci si sforza un poco quella musica/non musica è un sottofondo che accompagna lo sfogliare delle pagine.

Dov'eri tu nel '77? Book Cover Dov'eri tu nel '77?
Federico Fiumani
Musica
Hellnation libri
2017
105 p., brossura