Il cancelliere. Un’indagine umana, un padre e il senso di colpa
Di Geraldine Meyer
Sette Città, editore viterbese, esce dall’abituale saggistica e storia locale pubblicando questo libro. Qualcuno lo ha definito un giallo. Non sono totalmente d’accordo ma se, per semplificare, lo vogliamo considerare tale direi che qui la materia di indagine è la vita stessa del protagonista. Che certo, per il suo lavoro di cancelliere, frequenta la “giustizia” e i processi. E lo fa anche in questo libro. Ma, parallelamente al processo per l’uccisione di un ragazzo, si troverà ad affrontarne un altro, tutto intimo e personale: quello legato alla morte della figlia. Dopo una fuga da casa il protagonista la va a riprendere per riportarla a casa. E sarà proprio lungo la strada del ritorno che resteranno coinvolti in un incidente che costerà la vita alla ragazza. Il padre non si darà pace, tormentato dal senso di colpa.
Cosa sarebbe successo se avesse lasciato che la figlia si allontanasse da lui? Fino a che punto possiamo pensare di controllare la vita degli altri? Il cancelliere è un uomo solo, vedovo, attaccato a quella figlia come all’unico brandello di una vita che gli sta sfuggendo di mano. Il processo darà il via dunque a un’indagine parallela grazie all’incontro con una donna che si dice a conoscenza della vera vita della ragazza. E per il cancelliere comincerà una discesa negli inferi di domande, sogni e lancinanti mancanze. Cercare, indagare, domandarsi e domandare sono, per lui, un disperato modo per tenere insieme i frammenti e per non soccombere alla consapevolezza che, sulla vita propria e su quella degli altri, non vi è controllo alcuno. Fino allo struggente finale. Moncada ha una scrittura consapevole seppure, a tratti, un po’ “costruita”. Ma sicuramente figlia di molte buone letture. Sostenete l’editoria indipendente. Per acquistarlo scrivete a info@settecitta.eu
Fuori Collana
Romanzo
Sette Città
2021
152 p., brossura