Rofalco, l’ultimo presidio etrusco
Di Paolo Fanelli
Da poco è uscito il mio nuovo romanzo. Un nuovo libro, corale ed epico, che racconta la vicenda dell’ultimo presidio etrusco che è riuscito a resistere all’espansione si Roma. Siamo nel 280 a.C. L’avamposto di Rofalco, posto a difesa della città di Vulci, vive giorni felici e spensierati attraverso gli occhi dell’oplita Zilath, Aker Rathnas Cae, capo militare delle truppe etrusche poste a difesa del castrum. Vengono narrati usi e costumi ,avremo modo di conoscere l’arte divinatoria di Ruma, aruspice e fulgurales.
Figure del castrum ci accompagneranno nella vita quotidiana, abili maestri artigiani, fabbri, vasai, e operose maestranze navali. Come pezzi di un puzzle, si incastreranno i sogni, le vite, il destino di soldati, mogli e figli di questo popolo fiero e felice. Fino all’assedio ed al triste epilogo. La prima Coorthe ‘Locusta victrix’ della XXIX Legio Horatia viene onorata dell’assedio e leva le tende da Maleventum nella battaglia che già durava tre anni contro Pirro re dell’Epiro. La Corte ,è stata designata, perché composta da triari(milites prossimi al congedo). Hanno la fama di essere spietati in battaglia e di conoscerne i segreti. Sanno anche che non è di facile ‘presa’. Rofalco dalle mura larghe fino a 7 metri, è una leggenda. La resistenza Etrusca in un primo tempo si difende eroicamente, in vantaggio con un astuto strategemma. La natura del terreno di Rofalco nel Lamone (Farnese) gioca a favore degli Etruschi e non permette l’avvicinamento delle temute macchine da guerra Romane. Intanto le truppe del console Quinto Fabio Massimo Rulliano assediano altre valorose città in terra di Rasna…Rofalco, caro lettore, è più di un romanzo, scoprirete il perchè leggendolo.
Storia
Effigi
2021
224 p., brossura