La vita la fuori, di Mariapia Crisafulli
Di Redazione
Sinossi
La poesia della Crisafulli muove da quello smarrimento d’identità già denunciato da Pier Paolo Pasolini che troverà un suo coerente sviluppo all’interno della silloge, dove si muove una folla di persone anonime, di clochard e derelitti, sui cui volti l’autrice scorge “tutto l’umano che conosco”, cioè quell’ integrità etica ed innocenza vitale, se non anche “storica”, che li distinguono dai potenti del mondo, fabbricanti impudichi di storie di guerre, di terrore e di morte. […] Così empatico è nella scrittrice tale sentimento di compartecipazione che non credo di arrischiare troppo nel definire quella della Crisafulli una silloge d’amore, quale sentimento implicitante svariate sfumature, a partire da quello del rapporto a due, passionale fino allo sfinimento degli ego individuali, per poi irraggiarsi verso tutti gli altri, siano essi vivi o morti, verso gli oggetti, i luoghi, la poesia.
(Dalla Prefazione di Franca Alaimo)
L’Autrice
Mariapia L. Crisafulli (Messina, 1996) vive a Santa Teresa di Riva, nel messinese. Ha pubblicato tre raccolte di poesie: Un’altra notte d’emozioni (Kimerik, 2012), Come un’Odissea. Appunti di viaggio (Macabor, 2019), opera, ancora inedita, seconda classificata al Premio Casinò di Sanremo A. Semeria 2018, La vita là fuori (Macabor, 2021). E un libro di racconti: Odòs. Storie di Strade (Cavinato, 2017). Si occupa di letteratura e critica, collaborando a diverse iniziative editoriali, tra cui Sud. I poeti – opera in volume –. Suoi testi e contributi sono stati ospitati, tra gli altri, su «Repubblica», «Libreriamo», «Critica impura», «InStoria», «Il sarto di Ulm»; nelle antologie Il segreto delle fragole (Lietocolle), Dalla Strage di Bologna. Quindici Su Quaranta. (Siciliano Editore), Bellezza senza vanità. Poesie d’amore per gli animali, Secolo Donna 2018 – Almanacco di poesia italiana e Italia Insulare I Poeti (Macabor).
L’ora d’aria
Siamo poeti il tempo di una sigaretta
Poesia è inalarne tutto il fumo
contaminare l’aria circostante
Poi ognuno a casa propria
La tregua
Hai di me gli ultimi cocci
sparsi
L’immagine che vedi,
grande e vivida,
non è che un puzzle
di cui raccatto i pezzi
controvoglia
alla fine della veglia
[tra una battaglia e un’altra]
La misura delle cose
La storia si conta per secoli
La vita per decenni
E i giorni per cose fatte o da fare
E le notti per occasioni consumate
o perdute
Le poesie si contano per fogli sparsi
come le case per finestre accese
in attesa di un ritorno
o intimando un addio
Immagino, ma non so