Dio non sa
Di Donato Di Poce
Il titolo accattivante “Dio non sa”, di questo piccolo canzoniere d’amore camuffato da pamphlet religioso del giovane autore Palermitano Alessio Arena (nato a Palermo nel 1996), da un curriculum già di tutto rispetto (è scrittore, studioso di spettacolo, Visiting Professor c/o l’università Nazionale di Rosario in Argentina e autore di sei raccolte di poesia e vari saggi sul teatro), inaugura la collana di poesia “Le Muse” , curata da Stefano Donno per una coedizione tra gli editori Ex Libris e I Quaderni del Bardo.
La prima cosa che colpisce di questo libro di 30 poesie d’amore, sono le numerose domande che l’autore si pone e ci pone sulla vita, su Dio, sull’Amore.
Ci sono tre dichiarazioni rivelatorie della poetica di tutto il libro: la prima è “Non sarò mai noi” (pag. 13 e poi a pag 14 “ Io so qualcosa che Dio non sa” sino alla rivelazione finale: “ Dio siamo noi”.
L’amore che celebra l’autore è fatto del ticchettio della pioggia e del turgore della carne, di glicine e di vento, dell’estraneità dei corpi e dei nomi, del suono delle cose e della voce del mondo, di un Dio che non basta, un amore vissuto nel sogno, nel ricordo e nel limbo di un’attesa eterna.
Non si può non pensare a Simmel che considera l’amore come il frutto di una motivazione primaria, estranea alla contrapposizione tra azione egoistica e azione altruistica. L’eros abolisce ogni distanza tra l’io e il tu, in virtù di una proiezione di sentimenti che determina la completa solidarietà, l’assoluta adesione dell’oggetto al soggetto in un noi assoluto senza Dio e senza certezze.
Un amore che scorre come linfa tra negazioni e riconoscimenti, paure ed esaltazioni, stanze vuote e marciapiedi, un amore assoluto divino e corporale che vuole come rivela nel verso finale : ” …vivere per sempre”.
I più grandi poeti di tutte le epoche hanno sempre celebrato questo magico sentimento. Le poesie d’amore sono un viaggio nella sensibilità umana. Danno riscontro alla parte più intima, più profonda dell’uomo. L’amore rende il mondo più bello e la poesia lo celebra in tutte le sue forme, alcune più dolci e spensierate altre più nostalgiche e sofferte, altre ancora con vibrazioni nascoste che toccano sempre il cuore degli uomini. Ma una cosa è certa:
“ Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.”
Come scrisse il grande Shakespeare.
E come ci ricorda Alessio:
“ Adesso cosa diremo
alla notte?
Adesso, amore mio, che notte
Dopo di noi?
L’uomo è solo, nudo ma carico di vita e davanti alla scoperta dell’amore sa che
”Dio non mi basta
Davvero
Mi serve una natura nuova
Di pelle e neve”
L’Amore è complesso, è la sintesi di fattori diversi e complementarietà di pulsioni diverse, e si manifesta in una pluralità di modi e attributi differenti: sensualità e sentimento, istinto e affetto, attrazione e simpatia, leggerezza e furore. Così inteso, l’amore è innanzitutto un rapporto che l’individuo intrattiene con sè stesso, una sorta di sfida individuale perenne verso la propria realizzazione, che sortisce l’effetto di una continua tensione erotica, verso la vita e la scrittura. Infatti a pag. 52 troviamo la poesia dal titolo: “Voglio scrivere una poesia orrenda…” in cui l’autore svela:
“…Noi lo saremo
Morti
Prima di loro,
ma l’ultimo libro
scritto
sarà il nostro.”