NONNO E NIPOTE E UN AMORE ETERNO IN “LUNGOMARE NOSTALGIA”
di Federico Migliorati
“Se la scelta è fra trattenere e lasciare andare, io voglio trattenerti mentre ti lascio andare. Trattenerti qui, almeno. Attraverso quelle parole, fatte di carta e inchiostro, che ci uniscono da sempre”.
“Scrivere è più di vivere”, sostiene Ferdinando Camon: è vita aumentata che dà modo di modificarne il ritmo, di reimmergersi nel fiume tumultuoso dei ricordi e concedersi di riscoprire il passato “ingannato” qua e là dalla memoria, che offre nuova linfa per “catturare” quelle parti di sé date per scontate o sottovalutate. È quanto capita ad Andrea Malabaila, classe 1977, prolifico scrittore e illuminato editore piemontese, in Lungomare nostalgia, un romanzo di ampio respiro, la cui gestazione è durata oltre sette anni e in cui lui stesso è il protagonista principale insieme all’amato nonno Natale, scomparso nel 2016. Il filo di un legame indissolubile, forte e concreto, viene teso con un’accuratezza lessicale e seguendo un doppio registro temporale: il presente e il passato, un contrappuntistico plot narrativo con le vicende personali che si producono sullo sfondo di un Novecento fitto di cambiamenti.
Come in una saga familiare moderna, il libro cala nella realtà e ricostruisce in prima persona la lunga esistenza terrena del nonno, tra vicissitudini personali e tragedie collettive: l’infanzia, l’arruolamento in Marina durante il fascismo, la diserzione, un rocambolesco ritorno e i nove mesi di “esilio” volontario tra le pareti di casa per sfuggire a partigiani e repubblichini, ma soprattutto l’operosità lavorativa nel mondo della linotype e della stamperia di cui Natale diventerà un professionista rinomato e apprezzato e poi ancora il matrimonio con Mariuccia, il boom economico cavalcato con spirito battagliero e gli ultimi anni caratterizzati dalla vedovanza, dal ricovero in una casa di cura per anziani e dalla malattia che lo conduce alla morte. L’altro piano di lettura ci porta a ritroso nel cuore delle emozioni che il nipote si trova a sperimentare, in un flash-back tra il tempo attuale e quello ormai lontano, nel recupero talvolta difficoltoso dei lacerti della memoria, di rimpianti e riflessioni su un legame straordinariamente forte. Cuneo, Finale Ligure, Torino sono le tre estremità geografiche che racchiudono tutta la storia: se la prima è la casa, la piccola patria, il nucleo primordiale da cui ogni cosa si origina, la seconda, tradizionale luogo di vacanze della famiglia, è lo svago condiviso ma diverrà per Andrea anche la dolorosa icona dell’assenza dopo la morte del nonno, la città dove recuperare, nella nostalgia, il confuso mosaico dei ricordi. Infine Torino, la metropoli che custodisce quel desiderio di affermazione e di crescita professionale di entrambi poi avveratosi.
L’autore è attento a dosare con il dovuto equilibrio sentimento e azione: da buon piemontese rifugge da certo sterile pietismo per affrontare con razionalità ciò che il destino ha riservato alla sua famiglia e un dolore sempre lacerante anche a distanza di anni. Ed è quel dolore, quella scatola beige rinvenuta alla morte del nonno, ad offrirgli proustianamente l’occasione per attuare i collegamenti mentali con il passato dei due, per veder emergere lati nascosti di un’esistenza fitta e intensa dove si trovano riuniti la guerra partigiana, Cesare Pavese, Mario Soldati e la madre di Giorgio Bocca maestra elementare, Rita Pavone, Corrado, Nini Rosso e una clamorosa vincita alla Lotteria. “Lungomare nostalgia” è soprattutto un debito di riconoscenza saldato da Andrea nei confronti di Natale a fronte del rimpianto per una promessa non mantenuta, quella storia che doveva essere scritta insieme, anni prima. Due uomini che hanno saputo preservare le loro vite rendendole colme di entusiasmo e di speranza, per i quali le parole hanno sempre rivestito un ruolo precipuo e i valori del lavoro, del sacrificio, della famiglia restano ancora validi e passibili di essere tramandati da una generazione all’altra anche grazie al potere, se non salvifico almeno lenitivo, dei ricordi.
Narrativa
Edizioni Spartaco
2023
248 p., brossura