La malarazza. Brigantaggio, amore e altro
Di Geraldine Meyer
Nella Sicilia del dopoguerra le ingiustizie e la fame continuano a segnare questa terra. Bella, disperata, dura, difficile. E, per qualcuno, i sogni sono ancora quelli di un mondo più giusto, in cui le ricchezze siano distribuite equamente e il popolo possa davvero vivere un riscatto. Ma non sarà così. Linda Barbarino, insegnate di Enna, torna dopo due anni dal primo romanzo, nella sua Sicilia. E lo fa raccontandoci una storia disperata eppure vitalissima, sorretta da una lingua che, con l’uso del dialetto, vuole farci immergere in un mondo che non è solo geografico. Tutto inizia con un gruppo di giovani ragazzi che organizza un assalto a una corriera. Nei loro sogni un gesto con cui combattere il mercato nero. Ma le cose sono sempre più complesse di come sembrano e, spesso, lo sono anche più di quanto si fosse “programmato”. Qualcosa andrà storto. Uno di questi ragazzi morirà e uno di loro, Alfredo diventerà suo malgrado un brigante. Una sorta di lettera scarlatta che viene impressa su di lui e che dice, più che di lui stesso, di quanti e quanto lo circondano. Attorno a questa storia un palinsesto di altre storie, personali e sociali, comunitarie e culturali. Alfredo voleva un mondo più giusto, lo sognava da quando era contadino, lo sognava nei gesti e nei libri che leggeva e che raccontava alla piccola Nunzitina, figlia del maresciallo del paese, una delle figure centrali del libro.
A fare da teatro di queste vicende personaggi che, seppure rappresentativi di un modo di essere, con vizi e tic esistenziali, non diventano mai stereotipati. Ma, anzi, ci disegnano una cultura, una dinamica di potere e poteri, un appropriarsi di sogni, spazi, dicerie, silenzi, complicità e giochi di seduzione. Giuseppe Dottori, sedicente comunista, brigante e violento, sarà uno dei punti di svolta nella vita di Alfredo. Così come Felicetta, giovane ragazza che, a costo di una rottura con la famiglia, lo seguirà. Ma con quale gioco in realtà?
La malarazza, della Barbarino, è un libro in cui si tengono insieme molti piani, molte suggestioni. Sentieri di un momento storico in cui, la guerra da poco finita, aveva esacerbato contrasti, rinforzato paure, bisogno di definire e rimarcare sfere di potere. Con, sullo sfondo, uno stato che fatica a imporre la giustizia, anche quella del diritto, in una terra in cui a contare sono altri tipi di giustizia. In mezzo a tutto ciò anche gli umani ( e spesso traditori) desideri di carne e sesso, a giocare con destini e scelte.
La malarazza è uno spaccato di un’epoca ma anche un libro di amore e morte, vendetta e ricordi. Di una Sicilia piena di contraddizioni, forse senza redenzione ma indomita e con una storia che non dovrebbe mai smettere di interrogarci. Anche per aiutarci a decifrare molti mali attualissimi.
Letteratura
Il Saggiatore
2023
257 p., brossura