Paga i conti lavorando nei sistemi informativi. Professore a contratto dell’Università degli Studi di Pisa per passione. Oreste Verrini cammina per curiosità, per ascoltare storie e qualche volta scriverle. E' autore del bellissimo Madri, sulle orme del pittore Pietro Da Talada lungo l'Appennino tosco-emiliano

Il vero senso dei suoi passi incerti, Cristina Pacinotti, Morellini

Di Oreste Verrini

Il vero senso dei suoi passi incerti racconta la storia di Maria, donna e mamma, ingolfata da mille desideri e altrettante incombenze; l’impegno non meno del desiderio di seguire il piccolo Andrea nel suo percorso di crescita, la voglia di sentirsi bella – e bella lo è davvero – e di nuovo amata.

Contraddizioni o forse semplici necessità di chi, un proprio percorso deve ancora sceglierlo, che rendono Maria una donna piena di dubbi, incertezze, di vorrei ma non ho il coraggio, di potrei ma non voglio «S’intristiva soprattutto all’imbrunire quando osservare il mare che si scuriva, orfano del sole, la inondava di un flusso sottile di malinconia. Da una falla irrimediabile del suo essere entravano, inondandola, senso di perdita, mancanza, indecisione, risacca di aspettative deluse».

Questo carattere inquieto, stretto tra tanti sentimenti contrastanti, emozioni mai davvero comprese, per paura e per indecisione, accompagnano la protagonista in ogni momento del racconto, in ogni singolo episodio vissuto.

Con un dettaglio però – raccontato bene dalla narratrice -, questo: quando Maria si fa attrarre e attirare dalla semplicità delle piccole cose, dai ritmi lenti che seguono il respiro, tutto sembra cambiare e il giusto posto nel mondo arriva. Eccone un assaggio «Entrò nel silenzio. Nella pratica. Si sentiva a suo agio, circondata da “Metta”, la benevolenza, e da “Mudita”, la gioia condivisa, mentre il tempo scorreva lento e sereno, cadenzato dai vari momenti della giornata: l’ora dello yoga, l’ora di meditazione, il canto dei mantra, l’aiuto in cucina o per le pulizie, i pasti frugali, buonissimi, l’ora del silenzio e a letto con le galline e sveglia al canto del gallo. (…) Un fare calmo, naturale che la faceva entrare in contatto con gli altri in modo gentile».

E però quel vivere semplice – che tanto anche a noi dovrebbe insegnare e forse in questo presente dovremmo perseguire con maggior forza e dedizione –, non sembra bastare perché la voglia di altro, di fuggire si fa forte e spinge Maria verso una nuova avventura. Non bastano gli inviti dei maestri di quell’India che la nostra sembra aver scelto come soluzione e invece si rivela ancora una tappa di passaggio nella propria crescita, non bastano i consigli alla meditazione, a cercare dentro di sé la strada, da scegliere senza paura di sbagliare, perché tanto una via perfetta non esiste «Il senso della vita è non sapere, non capire. Forse la condanna degli esseri mortali è vivere senza capire. La linfa che ci fa andare avanti è la speranza di una qualche futura felicità, che si rinnova ogni volta che guardiamo il cielo, non la conoscenza».

Maria però non riesce a lasciarsi andare, a focalizzare i suoi passi, e al ritorno i tanti sbandierati benefici del viaggio evaporano come una pozza d’acqua nata da un temporale estivo, non appena la pioggia cessa. Troviamo così Maria insoddisfatta, in perenne movimento, speranzosa di trovare una soluzione pronta all’uso, una soluzione che adottata basti a farla sentire completa. Una soluzione che a ben vedere forse non esiste e ognuno, la propria strada, il proprio posto, lo deve creare da sé. E però le domande arrivano e sono normali: che non esista quel posto? Che non tutti siano destinati a trovarlo? Che forse vagare, sempre pronti a muoversi sia per molti un modo di vivere la vita?
Per saperlo e per scoprire se Maria finalmente riuscirà a trovare il sentiero giusto, non quello perfetto, ma quello adatto ai propri passi, non resta che leggere il libro.

Il vero senso dei suoi passi incerti Book Cover Il vero senso dei suoi passi incerti
Riflessi
Cristina Pacinotti
Narrativa
Morellini
2024
224 p., brossura