Camon, di Filippo Cerantola. Molto più di una biografia
Di Geraldine Meyer
Continua il lavoro che l’editore Apogeo sta dedicando a Ferdinando Camon. Dopo avere rimandato in libreria testi come Occidente o La donna dei fili, ora consegna tra le mani dei lettori il saggio di Filippo Cerantola, intitolato semplicemente Camon.
Un libro che ha l’indiscutibile merito di costituire uno studio approfondito senza rischiare di essere fruibile solo da “accademici” o profondi conoscitori dell’opera del grande scrittore veneto. Sì perché questo Camon costituisce una lettura interessantissima sia per chi i libri di Camon ha già avuto modo di incontrarli nel suo percorso di lettore o lettrice, sia per chi addirittura non li abbia neanche mai letti.
Cerantola cuce un testo in cui a “parlare” di Camon è, in un certo senso, Camon stesso. E non perché si tratti di un’intervista ma perché la cifra e la “geografia letteraria” dello scrittore vengono restituite attraverso brani dei suoi libri, suoi articoli apparsi su vari quotidiani, lettere e, naturalmente, recensioni di alcuni dei più noti critici letterari.
Un lavoro che costituisce una sorta di mappa dentro l’opera di Camon, la sua cultura, le sue idee politiche, la sua postura etica e, naturalmente, quella civiltà contadina veneta di cui è stato, senza ombra di dubbio, uno dei massimi cantori e testimoni.
Ciò che emerge è un uomo e uno scrittore complesso e dalle mille sfumature, contraddizioni e prospettive di sguardo. Ma con un passo letterario e umano sempre coerente con la necessità di essere anche, e forse soprattutto, scrittore civile. Con tutto ciò che questa definizione porta e comporto in termini di responsabilità.
Sono pagine in cui il lettore viene condotto attraverso le opere di Camon divise per cicli, se così vogliamo definirli, ma anche attraverso i suoi rapporti con altri scrittori come Pssolini o con il suo editore per eccellenza, Garzanti. Un caleidoscopio di immagini, parole e storie che danno molto bene l’idea della grandezza, della portata e dell’importanza di Camon e per l’aspetto letterario e per l’aspetto potremmo dire quasi “storico” e sociologico che dalle sue pagine emerge del nostro paese.
Una figura quasi ruvida, o meglio dire per nulla incline al compromesso, quanto semmai a cambiare punto di vista sempre mettendosi per primo in discussione. Cattolico ma, almeno fino a un certo punto, comunista, senza mai aderire in toto a nessuno dei due “campi esistenziali”, occhio e penna lucida calata nel mondo, attento osservatore, spesso ironico, molto spesso pungente.
Un libro che analizza dunque le opere di Camon ma non in maniera asettica, capace di consegnarci anche l’uomo Camon, il suo essere uno dei più grandi della letteratura contemporanea eppure, per molti aspetti, defilato e non davvero conosciuto come meriterebbe.
Un libro rigoroso e documentato ma mai scivolante nel pettegolezzo biografico. Il volume è poi arricchito da un saggio finale di Massimo Onofri
èstra saggistica
Saggistica letteraria
Apoge Editore
2024
286 p., brossura