La Woolf di Luciana De Palma
Di Geraldine Meyer
C’è chi sostiene che nemmeno uno storico, quando scrive i suoi libri, sia mai completamente oggettivo. Con questo, sia chiaro, non si intende che non dica la “verità”. Quanto, semmai, che in base alla sua cultura, ai suoi studi e anche alla sua stessa vita, esso privilegi alcuni fatti, alcuni collegamenti. E che, in un certo senso, un libro di storia sia, in qualche modo, una biografia dello storico stesso. Penso che, altrettanto se non di più, si possa dire di chi scrive libri o saggi su scrittori. Questo Virginia Woolf. Le parole, il tempo, la visione di Luciana De Palma Qed edizioni è, per certi aspetti, una biografia letteraria della stessa De Palma. Oltre che una bella analisi su alcuni testi della grande scrittrice inglese. Insomma, possiamo dire una Virginia Woolf secondo Luciana De Palma, o meglio ancora, la Woolf DI Luciana De Palma. Del resto l’amore che l’autrice ha per la Woolf non solo è palese tra queste pagine ma chiaramente dichiarato nella prefazione.
E questo, credo, sia il suo bello. Perché, in queste pagine è la stessa Luciana De Palma a mettersi in gioco. Del resto libri, autori e personaggi hanno, grazie a Dio, un destino e un percorso che va ben al di là e ben oltre le stesse intenzioni dei loro autori. E credo che la Woolf ne sarebbe ben lieta. La lettura critica, dunque, de La crociera, Le onde e Anon sia anche, certo non solo, una mappa letteraria e personale della De Palma. Che ne mette in luce sviluppi, implicazioni, trame, personaggi e palinsesti partendo da sé stessa. Senza mai venire meno al rigore critico che un saggio impone per essere detto tale.
Vi sono parole chiave, se così vogliamo definirle, che appartengono sicuramente al mondo della De Palma e che lei utilizza per viaggiare e farci viaggiare nel mondo complesso e turbinoso della Woolf. Buio, grotte, sotterranei, inconscio, ragione, simbolo. Parole e concetti che emergono dalle pagine della Woolf qui presentate a partire dalla sensibilità della De Palma. A partire dai pertugi di sensibilità che nella De Palma si sono aperti per trarne una mappa.
I tre libri qui presi in esame sono comunque un bellissimo e interessantissimo filo rosso per avvicinarci a un mondo, quello della Woolf, certo non tranquillizzante, non scontato, per certi aspetti eversivo e, sicuramente, di rottura rispetto al romanzo ottocentesco. E la De Palma spiega molto bene perché. Ci viene restituita una donna e una scrittrice in cui vita e scrittura sono un tutt’uno dirompente e magmatico, incomprensibile con la sola ragione e, a tratti, disturbante. Una scrittrice in lotta con le parole proprio perché mescolata in esse in una apoteosi di abbandono e resistenza laboriosa. Una mente non certo in pace eppure capace di quella leggerezza che prova toccando la riva solo chi ha attraversato la tempesta e, da essa, si è lasciato attraversare. Cos’è il tempo per la Woolf? Cosa significa visione per questa donna così gravida di visioni? Quanto la letteratura ma anche il mondo stesso le sono debitrici?
Un bel testo a cui abbandonarsi, facendosi guidare senza mai abdicare al ruolo di lettore che, infondo ce lo suggerisce la stessa De Palma, è quello di scrivere i libri che sta leggendo
hyle
Critica letteraria
Qed
2024
93 p., brossura