Devi – Viaggio tra gli avatar femminili del passato e del futuro, libro di Giacomo Colomba
Di Luigi Zanzi
Ecco un libro che i praticanti di yoga e gli esperti di induismo non si sarebbero mai aspettati. Consciamente o meno, da quando la sapienza dell’Oriente si è riversata in Occidente, lo ha sempre fatto in modo compiacente alla cultura e alla forma mentis vigente. L’Europa, dopo millenni di paganesimo, ha adottato una spiritualità di stampo semitico, incentrata sulla figura del Padre. Tra tutte le religioni semitiche giusto alcune forme di cristianesimo hanno riabilitato la figura della Madre, ma si è sempre trattato di una riabilitazione parziale, pronta ad accettare solo una Madre di misericordia, un Vergine consolatrice, senza veri aspetti di sapienza come nel caso della Sophia gnostica, o di pieno potere come nel caso di gran parte delle dee dell’antico Egitto.
Dati questi limiti, siamo riusciti ad assorbire della cultura sapienziale orientale (nella fattispecie quella indiana) solo storie conformi alla struttura spirituale semitica, vale a dire storie relative a campioni maschili che mirano ad una emancipazione dalla valle di lacrime nella quale viviamo. Esiste tuttavia una profonda conoscenza di tutto un altro lato della spiritualità, quello femminile e tantrico, che punta alla perfezione del potere, al godimento completo, all’immortalità del corpo. E questa tradizione menziona una serie di avatar tutti femminili. Devi, relativo al nostro “Diva”, dal quale deriva anche “Divino”, viene dalla radice “div”: risplendere.
Devi è un termine tradotto con Dea, che però include tutti i possibili aspetti della femminilità, non solo quelli rassicuranti e ristorativi. Tramite questo libro, scopriamo in cosa consiste la complementarietà, dimenticata in Occidente, tra divinità maschile e femminile. Se gli dei maschili apportano nuove potenzialità, le dee hanno forza trasformatrice, perché è con la terra e con la carne che hanno a che fare. Seguire solo il lignaggio degli dei e degli avatar maschili conduce ad una conoscenza rarefatta, mentre la strada femminea è fatta di potere evolutivo, perché se il polo maschile è legato all’essere, quello femminile è legato a doppio filo con il divenire e con la molteplicità. Nei millenni lo yoga si è separato dal tantra e molte conoscenze sono state codificate in modo da divenire quasi inaccessibili, cosi’ che i ricercatori spirituali hanno finito per concentrarsi solo sulla liberazione trascurando la trasformazione.
Il libro di Giacomo Colomba, Devi, vuole rompere questa tradizione, parlandoci degli avatar femminili, dimenticati quando non volutamente evitati. E questo ci da la possibilità di intuire qualcosa sul dove stiamo andando, o meglio, sul mistero verso cui stiamo transitando o mutando.
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