Nata a Milano nel 1966, dopo studi di filologia classica all'Università degli Studi di Pavia comincia a lavorare in libreria. Fa la libraia per 26 anni. Ha collaborato con case editrici quali Astoria, come lettrice dall'inglese e dal francese e per Giunti per cui ha scritto una guida on line sulle città europee. Ha collaborato con articoli e recensioni al blog SulRomanzo e al blog di approfondimento culturale Zona di Disagio. Suoi articoli sono apparsi sul sito della società di formazione Palestra della Scrittura. Ha curato blog di carattere economico e, per anni, ha lavorato come web content writer. E' autrice di due libri: Guida sentimentale alla Tuscia viterbese, una serie di brevi reportage di narrazione dei territori e Mors tua vita mea, un libro di racconti pubblicato da I Quaderni del Bardo Edizioni. Un suo racconto è pubblicato all'interno del libro Milanesi per sempre, Edizioni della Sera. Dirige la rivista L'Ottavo

Quando la letteratura racconta la storia

Di Geraldine Meyer

Invasione di campo. Quando la letteratura racconta la storia è il titolo dell’interessante saggio di Giorgio van Straten, pubblicato da Laterza. Un libro che nasce da alcuni interrogativi e da alcune constatazioni. I primi, per semplificare, possiamo ritenere siano quelli riguardanti la possibilità, per la letteratura, di fare memoria e di “dire la storia”. Le seconde calamitano attorno a sé l’innegabile “scivolamento” della storia in una dimensione narrativa. Nessuno dei termini qui usati ha valore di giudizio quanto, semmai, di lente di lettura e semplice osservazione di un fenomeno.

L’autore, tra molte citazioni ed esempi assai stimolanti, si concentra su due autori e due loro libri per chiarire e chiarirci la sua indagine che, ben al di là di essere un mero divertissement, è semmai un percorso di metodo. Primo Levi, con Se questo è un uomo, e Beppe Fenoglio, con Una questione privata, hanno fatto letteratura ma anche storia. Il primo costruendo qualcosa che non si può non definire testimonianza tanto veridica quanto di valore letterario. Il secondo con un’opera dichiaratamente letteraria che però è arrivata in anticipo sulla storiografia nel “concepire” la resistenza anche come guerra civile.

Lo dice chiaramente van Straten stesso, proprio a inizio libro, da dove nasca questo testo: “Questo libro nasce dall’idea che le due grandi passioni intellettuali della mia vita, la storia e la letteratura, abbiano un’origine comune: che entrambe rimandino alla volontà di un confronto con la realtà e la sua memoria, con le esistenze delle donne e degli uomini per come concretamente sono state o si può immaginare che siano state; che entrambe, storia e letteratura, abbiano a che fare con gli individui, con il desiderio di ricrearli, di rappresentarli e, si potrebbe dire, di riesumarli.”

Un percorso, dunque, che nasce da intrecci e incontri con una storiografia che, ad un certo punto, ha acceso i riflettori su vicende e storie di singoli individui più che su grandi eventi. Scontrandosi, o per meglio dire, felicemente mescolandosi con la possibilità di fare memoria storica attraverso la memoria delle storie di singoli uomini o singole donne. Ma che nasce anche dall’incontro con scrittori che, sempre più, si sono cimentati con la storia: Scurati, Littel solo per citarne due tra quelli portati ad esempio da van Straten. A cui ogni lettore potrà sicuramente aggiungerne altri. Cosa e come può dirci di un periodo storico la letteratura? Senza pretendere da essa una perfetta rispondenza con la “realtà storica”. O di un fatto accaduto senza necessariamente doverne essere una ricostruzione cronologica e storicamente documentata.

E, d’altra parte, quanta soggettività autoriale c’è in una opera storica, nel suo modo di presentare gli eventi, nel suo modo di concatenarli e persino nel suo modo di “riempire” letterariamente appunto, i vuoti documentali che sempre ci sono?

Invasione di campo è un interessantissimo viaggio tra testi, teorie, territori disciplinari che conduce il lettore non tanto, o non solo, a comprendere la dignità storica di alcune opere letterarie ma anche a rintracciare da solo l’osmosi (dove c’è) tra storia e letteratura e viceversa. Operazione per nulla oziosa in un’epoca, la nostra, in cui realtà, verità e verosimiglianza sono qualcosa su cui tenere desta l’attenzione. Ma anche a tenere desta l’attenzione sul rigore metodologico e sui fini di entrambe le discipline.

Invasione di campo. Quando la letteratura racconta la storia Book Cover Invasione di campo. Quando la letteratura racconta la storia
I Robinson
Giorgio van Straten
Saggistica
Laterza
2023
166 p., brossura