Nata a Milano nel 1966, dopo studi di filologia classica all'Università degli Studi di Pavia comincia a lavorare in libreria. Fa la libraia per 26 anni. Ha collaborato con case editrici quali Astoria, come lettrice dall'inglese e dal francese e per Giunti per cui ha scritto una guida on line sulle città europee. Ha collaborato con articoli e recensioni al blog SulRomanzo e al blog di approfondimento culturale Zona di Disagio. Suoi articoli sono apparsi sul sito della società di formazione Palestra della Scrittura. Ha curato blog di carattere economico e, per anni, ha lavorato come web content writer. E' autrice di due libri: Guida sentimentale alla Tuscia viterbese, una serie di brevi reportage di narrazione dei territori e Mors tua vita mea, un libro di racconti pubblicato da I Quaderni del Bardo Edizioni. Un suo racconto è pubblicato all'interno del libro Milanesi per sempre, Edizioni della Sera. Dirige la rivista L'Ottavo

La guerra civile spagnola, tra ricordi di una madre e Bernanos

Di Geraldine Meyer

Un altro piccolo gioiello si aggiunge al già prezioso catalogo di Prehistorica Editore. Questa volta i lettori italiani ricevono il dono del bellissimo Non piangere, di Lydie Salvayre. Scrittrice francese praticamente sconosciuta al pubblico italiano di cui l’interessante prefazione di Marcello Fois ci regala un ritratto assai utile per comprendere caratteristiche, linguaggio e ricerca letteraria. Non piangere è un libro che trascina letteralmente il lettore tra le sue pagine. Anche grazie allo straordinario lavoro di Lorenza Di Lella e Francesca Scala, le due traduttrici, alle prese con una lingua e uno stile tutt’altro che semplice da rendere, il più fedelmente possibile. Tra parole in uno strano spagnolo e un francese ardito.

A raccontare la storia, o meglio, a dare parole ad essa è sì l’autrice che però riporta ciò che l’anziana madre le racconta dopo settant’anni dagli eventi. Quali? Spagna 1936, agli inizi della guerra civile. Montse, la madre dell’autrice ha quindici anni e, in compagnia del fratello Josè, comincia la sua avventura, forse l’unica avventura della sua vita: partire per la città e vivere sulla propria pelle, e nell’animo di giovane donna, gli ardori e i sogni della rivoluzione libertaria.

Il racconto della donna, affetta da disturbi della memoria, si staglia invece ben lucido, ancorato senza tentennamenti, nella sua mente. Troppo forti, travolgenti e impetuosi quei ricordi per essere cancellati dagli acciacchi dell’età. Ricordi in cui si intrecciano storie familiari, rancori, sogni, utopie e inaspettate amicizie. Un affresco talvolta drammatico e talvolta tenero di un periodo difficilissimo, tra voglia di libertà e nera ignoranza di chi, mescolando religione e fascismo, innalza Franco a nuovo dio.

E questo aspetto, forse il vero cuore del libro, è ciò che emerge con forza: la tremenda complicità della chiesa cattolica spagnola con la barbarie del potere nazionalista. Vescovi e prelati pronti a benedire chi la novella “guerra santa” fascista e preti, vischiosi e criminali, a dare l’estrema unzione a chi combatteva per la libertà. Al racconto della madre dell’autrice fanno da controcanto le parole di Bernanos e il suo Cimiteri sotto la luna, cronaca umana e di fede di uno scrittore che, a un certo punto, da cattolico, si trova distrutto e tradito da una istituzione in cui aveva sempre creduto.

Non piangere è dunque qualcosa di più di una cronaca di quegli anni. È la testimonianza di un fermento che non è certo stato esente da cedimenti e errori. Le atrocità erano da entrambe le parti e il libro ce lo dice chiaramente pur senza cadere nell’odioso benaltrismo che tutto mette sullo stesso piano. Perché il fascismo è un crimine, senza sconti. Allora come oggi. Un libro che è il racconto di tanti entusiasmi ma anche di tanti dolori, di un paese dilaniato e di una chiesa che, dimentica totalmente del suo compito, si è macchiata del peccato mortale di complicità con gli assassini. Ma un libro che anche racconto delle piccole e grandi contraddizioni dell’animo umano, degli sconquassi che la politica porta con sé quando smette di essere ciò che dovrebbe per diventare cieca barbarie.

Non piangere Book Cover Non piangere
Ombre lunghe
Lydie Salvayre. Trad. di Lorenza Di Lella e Francesca Scala
Letteratura, ricordi, memoire
Prehistorica Editore
2024
223 p., brossura